Coordinate storico-culturali.
1. Il Romanticismo: periodizzazione e caratteri.
1.1 La nascita del Romanticismo.
La periodizzazione può essere compresa fra due date fondamentali: 1) il 1798, in cui è pubblicata la rivista tedesca Athenaeum, attorno a cui si raccolgono filosofi e critici di ispirazione “romantica” e contemporaneamente dell’uscita in Inghilterra delle Ballate liriche dei poeti romantici Wordsworth e Coleridge; 2) il 1857 quando fa la sua comparsa l’opera fondamentale e dirompente I fiori del male di Charles Baudelaire che inizierà il simbolismo. Nello stesso anno la pubblicazione di Madame Bovary di Gustave Flaubert aprirà una nuova fase di tendenza al realismo, alla rappresentazione del quotidiano, già riscontrabile dagli anni Trenta in Stendhal, Honoré de Balzac, Charles Dickens. Il Romanticismo è caratterizzato da una dimensione prettamente, ma non esclusivamente, europea, con correnti diversificate da paese a paese. Presupposti comuni: la creazione artistica è vista come manifestazione di uno stato d’animo, di una individualità, di una libertà assolute, svincolate dalla rigida osservanza dei canoni di imitazione tradizionali; la coscienza di un’avvenuta, incolmabile scissione fra l’io e il mondo che rende impossibile per i romantici riprodurre i moduli armonici e sereni della poesia antica; orienta tutte le esperienze artistiche di questo periodo in almeno due direzioni: 1) proiettandole verso una inesausta tensione all’indefinito e all’indeterminato; 2) ripiegandole verso il rimpianto di una pienezza, di un’armonia, di un’ingenuità definitivamente perdute; nell’esperienza artistica non si concentra solo il significato profondo e totalizzante dell’esistenza del singolo, ma pure l’espressione di una coscienza comune: culto dell’individuo nella prospettiva sentimentale ed esistenziale, si accompagna ai valori nazionali, delle tradizioni popolari e della storia. I primi scrittori e artisti “romantici” erano legati al “gruppo di Jena” (August Wilhelm, Friedrich Schlegel).
Il termine ‘romantico’ traeva con sé un implicito richiamo al mondo avventuroso del Medioevo, fittizio e irrazionale dei romanzi cavallereschi. Il movimento si connota come antilluminista e anticlassicista: 1) si rivalutano le emozioni e i sentimenti che le poetiche del Settecento avevano ricondotto a una spiegazione sensistica e materialistica e 2) individua i suoi riferimenti al passato non più verso la compostezza e l’equilibrio formale, ma verso un Medioevo mitizzato, caratterizzato da un prorompente spirito popolare fantastico, magico e irrazionale, tuttavia per ciò stesso affascinante. Questo spirito parte dalla Germania, grazie all’esperienza dello Sturm und Drang. Il Romanticismo è la denuncia di una crisi e di una rottura. Secondo la teoria romantica la vera energia risiede nel pensiero e nel sentimento, nel valore spirituale contro il sistema, contro la società, contro la cultura. La fantasia è esaltata. L’immaginario romantico propone una serie di temi e di topoi legati alla coscienza di una irreversibile discontinuità fra passato e presente che si manifesta nel sentimento di struggimento. Determinante è il rapporto con la natura che diviene ‘doppio’ dell’anima dell’artista. L’opera d’arte è considerata come organismo in sé concluso. Per i romantici l’arte è soprattutto illusione. Il riflesso di questa situazione è nell’ironia che, nella sua più matura evoluzione è veicolo del grottesco, della satira e del satanismo. I romantici preferiscono gli eroi del negativo. Come a esempio “l’uomo fatale byroniano”. Oltre al ribellismo un’altra espressione dell’individualismo romantico è il titanismo.
1.2 Evoluzione del Romanticismo: il filone realistico e quello fantastico.
Sotto il profilo culturale, quella dei romantici fu una rivendicazione di estremismo, in cui solo gli artisti potevano dar voce a un intero popolo. Dagli anni Quaranta dell’Ottocento in conseguenza delle crescenti contraddizioni dello sviluppo capitalistico, l’arte e la letteratura rinunciano alle poetiche dell’individualismo sentimentale per orientarsi verso la rappresentazione concreta, analitica e obiettiva della vita del tempo. Nasce allora il filone realistico. Nasce la narrativa di consumo (il feuilleton o romanzo d’appendice a quotidiani e periodici). Gli scrittori ora interpretano la scissione fra io e mondo come contrasto fra ideale e reale.
Parallelo e complementare all’istanza realistica è l’orientamento verso la dimensione del fantastico. Perciò l’interesse per le teorie e le applicazioni della medicina psichiatrica e criminale, per i fenomeni paranormali. Vedi a esempio Thomas De Quincey, Confessioni d’un mangiatore d’oppio. L’arte e la letteratura finiscono così per anticipare le speculazioni freudiane sull’inconscio.
2. Contesti e confronti.
2.1 Delimitazioni cronologiche e aspetti socioculturali.
La Restaurazione, solo apparentemente, e l’età della Restaurazione stessa (1815-1830), riportano indietro il tempo, a prima della Rivoluzione. In realtà non sarà più possibile un ritorno al passato e il ripristino dei privilegi nobiliari. La società borghese si sta sviluppando con un ritmo deciso. Una situazione di accelerazione e ristagno che sfocerà nella grande crisi continentale del 1848. In antitesi al cosmopolitismo illuminista, abbiamo ora l’idea di nazione. Per i romantici le nazioni sono “organismi viventi”. Complementare il concetto di genio. Il tema dell’amore diventa importante per superare la scissione tra io e mondo. La donna viene idealizzata. Ne deriva la coscienza che l’autentico compimento dell’amore si può realizzare solo oltre l’esperienza terrena (Novalis parla di ‘desiderio di morte’). Nasce, nel contrasto dello sviluppo borghese, la questione sociale che acquista, progressivamente, una dimensione sempre più reale e concreta. L’artista e lo scrittore vedono delinearsi un nuovo ruolo, soprattutto rispetto a un mercato editoriale in espansione, conseguenza dell’urbanizzazione e dell’alfabetizzazione. Si afferma gradualmente l’intellettuale borghese che vive del proprio lavoro. l’arte si mercifica. Si combatte il capitalismo in nome della natura e dei sentimenti. Thomas Carlyle nel saggio Passato e presente del 1843 confronta la vita medievale con quella moderna per rilevare ineguaglianze e miseria spirituale dei contemporanei. Il destino dell’artista è condensato dal filosofo Kierkegaard in Aut-Aut del 1843. L’artista è ridotto a mero congegno di svago.