1.La vita.
Nasce a Napoli nel 1861 da una famiglia di origine siciliana. Si trasferisce a Catania. Diventa discepolo di Verga e amico di Capuana. Trascorre lunghi periodi a Milano. Critico letterario per molte e importanti testate giornalistiche. Novelle: La sorte (1887); Documenti umani (1888); Processi verbali (1890); La paura (1921) sull’insensatezza della guerra. Romanzi: Ermanno Raeli (1889); L’illusione (1891); I viceré (1894). Durante la 1^ guerra mondiale si schierò su posizioni nazionaliste. Muore a Catania nel 1927.
2. Le opere
Nei primi saggi si dedica a discutere il rapporto tra “vero” e funzione narrativa. È interessato all’applicazione (vedi Zola) della teoria dell’impersonalità e dell’omologia tra stile e contenuto. Saggi: Arabeschi (1883); Documenti umani. Trattato: L’amore. Fisiologia. Psicologia. Morale (1895). D’accordo con De Sanctis pensa che l’opera d’arte debba porsi, come una sintesi superiore, oltre la semplice rappresentazione ‘oggettiva’ e scientifica del reale.
Il suo più ambizioso progetto è quello della trilogia dedicata alla famiglia degli Uzeda: L’illusione. La protagonista Teresa Uzeda ricalca la figura di Emma Bovary. Il 3° romanzo L’imperio, non ebbe la revisione finale per la morte dell’autore.
“I Viceré”.
Protagonisti sono gli Uzeda di Francalanza, potenti aristocratici siciliani, discendenti degli antichi viceré spagnoli. Il romanzo è diviso in 3 parti, ciascuna delle quali in 9 capitoli. Parla di una classe politica e dirigente senza ideali, dedita al trasformismo, che si adatta alle nuove condizioni storiche. Gli Uzeda pur di mantenere il potere riusciranno a fa eleggere un deputato con la Sinistra. Rispetto al canone verghiano viene dato spazio al monologo interiore che permette di descrivere il personaggio. Il titolo originale doveva essere Vecchia razza. Si racconta la degenerazione fisiologica di un famiglia. Demistifica il carattere eroico e sublime del nostro Risorgimento.