1. Un quadro d’insieme.
Tra il 1861 e il 1881 il quadro è disomogeneo: analfabetismo e problemi di affermazione di una lingua nazionale. Forte regionalizzazione. Editoria in forte crescita; libri di viaggio; romanzi alla moda. Editori milanesi: Treves, Sonzogno. Editori toscani: Le Monnier, Barbera. A Torino abbiamo Loescher. Milano è capitale economica e culturale. Pure la nascita del romanzo verista promossa dai siciliani Verga, Capuana e De Roberto è legata ai frequenti soggiorni milanesi. Funzione sociale del letterato sedimentata da Foscolo, Pellico e Maroncelli, Ippolito Nievo. Nel periodo, tuttavia, si esaurisce la finalità politico-patriottica dell’impegno letterario e gli esiti del processo unitario, guidato da un blocco sociale settentrionale e alto-borghese che difende gli elementi di continuità col passato, deludono gli intellettuali che vi ravvisano un tradimento degli ideali risorgimentali. Il culto letterario della classicità e del pensiero razionalista settecentesca assume un valore polemico verso il presente. Questa la via caratterizzante il primo Carducci. Si afferma una tendenza verista dalla metà degli anni Settanta a opera di Verga, Capuana, De Roberto. Una tendenza di più breve durata è rappresentata dalla Scapigliatura.
Scapigliatura: reazione alla perdita di ruolo dell’artista, alla invadente massificazione della cultura che impone al letterato di scendere a patti col mercato e i lettori, contro la mercificazione dell’opera d’arte. In Lombardia, Piemonte, Toscana, Roma si va affermando la professionalizzazione dell’attività letteraria.
2. La Scapigliatura e la cultura europea.
Il termine deriva da un romanzo di Cletto Arrighi (Carlo Righetti) autore de La Scapigliatura e il 6 febbraio (1862). Un gruppo eterogeneo di intellettuali uniti dall’anticonformismo. Scapigliati: Iginio Ugo Tarchetti, Emilio Praga, i fratelli Arrigo e Camillo Boito, Cletto Arrighi, Giovanni Faldella. Gli Scapigliati hanno a modello Baudelaire e la boheme parigina. Il loro giornalismo militante farà parte del bagaglio innovativo dei movimenti artistici del primo Novecento.
3. La poesia.
Il caso di Carducci è a parte e non ebbe epigoni e imitatori importanti. Olindo Guerrini possiede una sensibilità carducciana. Vittorio Betteloni è legato a Carducci per lo sperimentalismo; è legato ad una visione moderata del Verismo.
Giacomo Gianella rappresenta una linea alternativa a quella carducciana.
Emilio Praga, scapigliato, fu poeta di livello. Ebbe a modello Baudelaire. Fu sperimentatore linguistico.
Arrigo Boito, scapigliato, ebbe più fortuna e fu riconosciuto pure da quella società che lui aveva contestato. Allestì il libretto e la partitura del Mefistofele che ebbe un successo clamoroso. Di lui anche i libretti per l’Otello e il Falstaff di Verdi.
4. La narrativa.
4.1 La narrativa scapigliata.
Iginio Ugo Tarchetti.
Nasce nel 1939, muore a 30 anni di tisi. Romanzo più importante è Fosca. Il romanzo è incentrato sul rapporto tra amore e morte, radicalizzato secondo i canoni scapigliati, emblematizzati dalla polarità, anche nel nome, di Clara e Fosca.
Altri narratori scapigliati.
Arrigo e Camillo Boito, Emilio Praga, Roberto Sacchetti, Giovanni Faldella.
Carlo Dossi.
Di famiglia nobile e benestante, non fu mai anticonformista e protestatario. Fece carriera diplomatica. Per lui la Scapigliatura era una forma di espressione letteraria. Dossi mina, con la sua ironia, l’impianto tradizionale del romanzo. Violenta la logica della trama. È un romanzo anti-narrativo. Da Dossi, secondo Contini e Isella, parte una linea di espressionismo drammatica e grottesca che culminerà in Carlo Emilio Gadda.
4.2La letteratura per l’infanzia.
Analfabetismo; mancanza di identità comune tra le diverse regioni. Anche Capuana scrisse libri e racconti per l’infanzia. I due autori più importanti sono: Carlo Lorenzini (Collodi) ed Edmondo De Amicis.
Carlo Collodi.
Le Avventure di Pinocchio risalgono al 1883. Edito già dal 1881 sul Giornale dei bambini. Le fonti di Pinocchio: dalla Bibbia a Manzoni, da Apuleio a Defoe.
Edmondo De Amicis.
Giornalista di successo, fu attento al mondo della scuola. Aderisce al Partito socialista, accentuando la denuncia sociale nelle sue opere. Cuore è il suo libro più importante (1886). Ebbe 98 ristampe in tre anni. È il diario di un alunno di terza elementare Enrico Bottini. I temi sono: il rispetto dell’ordine e dell’articolazione della società; vi domina la visione interclassista. Il libro è scritto seguendo la lezione manzoniana, in un registro toscano medio. La sintassi è lineare. Questi gli ingredienti del successo.
4.3La narrativa verista. Luigi Capuana.
Due i soggiorni importanti: a Firenze (dove conobbe Verga) e a Milano, con Verga. Passò gli ultimi anni a Catania. Destò clamore la sua recensione dell’Ammazzatoio di Zola. Per Capuana e tutto il movimento verista il problema vero era “come” descrivere
I romanzi: Giacinta, Profumo, Il marchese di Roccaverdina. In quest’ultimo caso il debito è nei confronti del Mastro don Gesualdo.
5.Gli intellettuali e le questioni politico-sociali dopo l’Unità.
Sviluppo del giornalismo, della stampa quotidiana e periodica. La questione della lingua dopo l’Unità.
Prevalenza del dialetto in tutte le fasce della popolazione. Abbiamo: Dell’unità della lingua e dei mezzi di diffonderla di Manzoni. Il Novo vocabolario della lingua italiana secondo l’uso di Firenze, voluto dal ministro Broglio. Vocabolario della lingua italiana, di Pietro Fanfani. Dizionario, di Niccolò Tommaseo e Bernardo Bellini. Ascoli si opponeva all’opzione manzoniana che puntava al gradualismo, nel rafforzamento della cultura del ceto medio, per ovviare alla frattura anche sociale fra pochi colti e la massa di analfabeti.