di Sergio Mauri
- I costi fissi e i costi variabili d’Impresa.
Nell’analisi delle condizioni di economicità della gestione si presuppone venga definito chiaramente l’oggetto di calcolo dei costi al quale attribuire i costi dei fattori produttivi impiegati e delle attività svolte per ottenerlo e dei ricavi da esso generati. L’oggetto di calcolo è l’entità o il fenomeno produttivo al quale è riferito il processo di determinazione del costo che può essere un singolo prodotto, una commessa, un processo produttivo o una sua fase, un reparto di produzione o un settore di attività. Il costo, quindi, è un complesso di valori stratificati che corrispondono ai consumi dei fattori produttivi impiegati in una determinata produzione. I costi sono classificati secondo diversi criteri, tuttavia, li analizziamo secondo la loro relazione con i volumi produttivi (costi fissi, costi variabili).
Sono costi fissi quelli che non subiscono variazioni al mutare della quantità prodotta. Sono costi variabili quelli che variano proporzionalmente all’aumentare del volume di produzione. Nello specifico dei prestiti bancari il costo è fisso per tutta la durata del contratto nel periodo breve e i costi fissi saranno quelli di ammortamento e gli oneri finanziari (Interessi Passivi) che sono costi fissi che accrescono il rischio di impresa, in particolare ne determinano il profilo finanziario. Sussiste, inoltre, anche la componente operativa del rischio (costi del personale, locazioni, eccetera).
Esempio di SP riclassificato di un’impresa industriale:

