Filosofia e scienza a confronto.

Filosofia e scienza
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di Sergio Mauri

Indice.

Se sei atterrato su questa pagina probabilmente ti interessa capire in che cosa differiscono filosofia e scienza nei rispettivi campi d’azione. Per farlo, dunque, devi conoscerne le caratteristiche di base e confrontarle. Sei allora nel posto giusto e vediamo insieme come si caratterizzano le due discipline.

Filosofia e scienza.

Per la filosofia come per la scienza è importante la comprensione della realtà. Secondo la filosofia la verità è totale e si caratterizza per il coinvolgimento soggettivo e la compenetrazione soggetto-oggetto, per la scienza l’oggetto sta fuori dal soggetto, la verità è settoriale e ritroviamo una separazione soggetto-oggetto. Le scienze partono da presupposti che non dimostrano. Il concetto di causalità, per esempio, non viene spiegato all’interno della fisica; i metodi induttivo e deduttivo sono elaborati in sede filosofica, non scientifica.

Scienza e finalità.

A differenza della filosofia, “la scienza più esatta di tutte”, la matematica, non fa un discorso su se stessa, sui suoi presupposti. La matematica funziona partendo da assiomi e da essi trae tutta una serie di conseguenze. Perciò non dimostra le premesse del suo discorso. Le scienze non dimostrano gli strumenti, i metodi che adoperano, le categorie, i concetti che usano; perciò, la filosofia ha un’attitudine critica molto maggiore perché pretende di fondare gli stessi strumenti conoscitivi, lo stesso linguaggio, gli stessi metodi che essa adopera per indagare la realtà. Le scienze si interessano di settori, di un mondo di strumenti da mettere a disposizione dell’uomo, ma non si pongono i problemi dei fini a cui questi strumenti devono servire. Le scienze non si pongono questo problema, nemmeno le scienze più utilitaristiche, come l’economia, si pongono il problema dei fini a cui quegli strumenti debbono servire. I discorsi delle scienze sono autolimitanti. Spesso si è sentito dire che la scienza, tanto quanto le sue applicazioni tecniche, è neutra e il segno che imprime, dipende dall’utilizzatore. E, tuttavia, in campo scientifico si segnala la necessità, spesso non dichiarata, di una teoria del tutto che spieghi come il mondo stia insieme in tutte le sue parti. Una teoria del tutto in cui riusciamo a riconoscere una teoria trascendentale del mondo. La scienza contemporanea si fonda, come sappiamo, sulla specializzazione che è l’esatto contrario di quella teoria del tutto di cui parlavo poc’anzi. Lo scienziato si occupa solo di un pezzo della realtà.

Le scienze sono descrittive.

Quindi le scienze hanno la caratteristica di essere descrittive, prendono una fetta della realtà e descrivono gli oggetti che in essa si trovano. La filosofia non è descrittiva. Hegel dice che in filosofia non si può usare la parola anche. La filosofia non usa la parola anche; si fonda sul metodo deduttivo. Parte da affermazioni fondate su sé stesse, traendone le conseguenze, cioè cercando di spiegarsele. Per la filosofia la realtà è unitaria.

Metodo scientifico.

Nelle scienze è predominante un metodo induttivo: io dalle cose estraggo dei “comportamenti” comuni per trovarne delle leggi universali; quindi, si parte dalle osservazioni per formulare leggi universali (unificazioni). Bisogna, tuttavia, aggiungere che oggi nel mondo scientifico si è giunti alla consapevolezza che vanno usati sia il metodo induttivo che quello deduttivo, in reciproca relazione dialettica. Ciò ferme restando le caratteristiche della scienza attuale che si fonda su risultati di osservazioni ed esperimenti che devono essere (generalmente) ripetibili e verificabili dalla comunità scientifica; i risultati, poi, devono essere confutabili e il metodo sperimentale deve fondarsi sull’autonomia della scienza, cioè sulla sua indipendenza da filosofia e fede.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e studioso di storia, filosofia e argomenti correlati. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Hammerle Editori nel 2014.
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