Essere e tempo – Martin Heidegger – La storicità.

Essere e tempo - Martin Heidegger
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di Sergio Mauri

V capitolo. Cercheremo di capire perché Heidegger assegni alla questione della storicità una funzione così rilevante. Vedremo il collegamento tra temporalità e storicità dell’Esserci. Sono due dimensioni diverse, ma strettamente collegate. Sono parte dello sforzo di portare a verità l’essere in quanto tale, l’Esserci che si determina per primo in chiave temporale. Questione centrale è quella della finitezza. La questione della finitezza implica consapevolezza del proprio limite. La finitezza mostra anche la consapevolezza dell’Esserci dei propri limiti, quindi, una coscienza della limitatezza. Alla finitezza Heidegger assegna una tonalità morale connessa alla dimensione ontologico esistenziale dell’Esserci. La coscienza della finitezza dell’Esserci si fa strada attraverso la coscienza dello spazio e del tempo. Una spazialità più estesa e articolata in cui entrano in gioco più cose che non il solo proprio corpo (leiblichkeit, corporeità). L’Esserci si appropria dello spazio e del tempo che gli sono propri e nell’appropriazione del tempo l’Esserci si appropria della sua struttura fondamentale e originaria. La temporalità è inclusa in una dimensione in cui la decisione per la comprensione autentica di sé, nella stabilità del sé, tiene conto della finitezza, della spazialità, della temporalità. La temporalità implica che l’Esserci si sia portato su un piano secondo cui per l’Esserci stesso ne va dell’essere. Significa che la coscienza e la decisione in merito alla temporalità  implicano l’acquisizione del sé nella sua originalità, una acquisizione dell’essere dell’Esserci. In una forma originaria, autentica, completa. Una decisione riguardo al tempo è quella in cui l’Esserci si è messo in gioco fino in fondo a scoprire le sue strutture ontologico-esistenziali e si è messo in gioco per il problema dell’essere al tempo stesso. Egli, mettendosi così in gioco, ha acquisito l’autenticità del proprio essere.

Questa, del tempo, è la questione decisiva, quindi la comprensione dell’Esserci nella temporalità, vuol dire che l’Esserci è rinviato alla questione dell’essere. La decisione sul tempo è una decisione sul problema dell’essere. Porre la domanda sull’essere da parte dell’Esserci, dovrà anche avere la possibilità di una risposta alla domanda stessa. Tutto ciò sta intorno al problema e alla centralità della decisione. Si annuncia la possibilità di una comprensione storica del problema dell’essere stesso, in quanto tale, in generale.

(Paragrafo 73) VI e VII capoverso. Sull’emergere della storicità. La storicità non è una determinazione che l’Esserci riceve dal mondo. Mi accade qualcosa perché qualcos’altro è accaduto nel mondo: in questo momento, periodo. È una modalità della storicità, attraverso cui l’Esserci coglie il suo esser storico. È una modalità di secondo livello, in verità. L’Esserci è fondamentalmente storico e può comprendere la storia come successione degli eventi, come successione storiografica. Possiamo capire la storicità inerente all’Esserci e quindi capire come i dati del mondo (avvenimenti, oggetti, cose) possono essere compresi storiograficamente. L’Esserci vive nella storia non come qualcosa che trascorre nella storia, ma perché l’Esserci sta storicamente nel mondo, nel tempo del mondo e nella storia. Questo modo d’essere della storicità dell’Esserci è costitutivo della storicità del mondo. Non si tratta di una identificazione idealistica perché l’Esserci non determina, non pensa, la storicità attribuendo al pensato storico un carattere di realtà a prescindere dalla storicità stessa. La comprensione storica idealistica è impossibile perché per l’Esserci vale primariamente la propria esistenzialità, la propria concretezza, determinazione concreta di ciò che l’esistenza determina. In relazione alla storia e storicità è fondamentale la determinazione esistenziale dell’Esserci. La storicità non sarebbe possibile se non ci fosse una autocomprensione dell’Esserci nella sua esistenzialità. La decisione anticipatrice ne è fattore fondamentale. La storicità primaria è quella che inerisce all’Esserci. L’Esserci che si prende o ha Cura del mondo/degli altri Esserci. La storicità dell’Esserci precede qualsiasi altra determinazione storica, come se i fatti storici trovassero precedenza nella storicità dell’Esserci. Qui potremmo dire che lo schema di Heidegger sia uno schema soggettivistico, in cui la posizione dell’Esserci è tale da costituire la condizione della possibilità della storicità, gli eventi storici, nella loro particolarità. Uno schema soggettivistico, ma non nel senso della concettualità classica sul soggetto. Il rapporto Esserci/storia è quello per cui la storia si determina attraverso le modalità dell’Esserci stesso. L’Esserci ha la storia, la determina, la plasma, non la pensa prima e poi la considera vera.

In Vico la veicolazione del pensiero è simile: l’uomo nella essenza della sua fabbricazione, fabbrica la storia di sé e in generale. La centralità dell’esistenza all’interno dell’autocomprensione dell’Esserci è sia ontologica sia pratica, è un esistere, un modo di esistere in cui l’Esserci è in senso pratico. L’Esserci è un ente storico ed è storicità. L’Esserci applica la propria comprensione a una progettazione del mondo stesso. L’essere progettuale che concerne l’essenza dell’Esserci, può svilupparsi pienamente solo se l’Esserci si auto-comprende come un ente pratico, con capacità di agire. Essa è legata alla auto-comprensione ontologica del proprio essere, nella chiave della comprensione originaria e qui nella comprensione della storicità. Torna ancora la centralità della decisione.

(Paragrafo 74) Emerge la questione della decisione (al II capoverso). Per determinare meglio la questione della storicità e della storicità dell’Esserci dobbiamo vedere il carattere di gettatezza che ci fa capire come essa investa la storicità in generale. L’Esserci in quanto ente storico determina la storicità del mondo in quanto esser progetto. In base alla progettualità libera, l’Esserci si muove nella edificazione della storia intesa come insieme degli eventi del tempo storico. Egli costruisce i fatti della storia, in particolare nel rapporto fra Esserci e mondo storico.

Heidegger mostra un retaggio, un’eredità ontologico-esistenziale (l’Esserci ha una sua propria storia) e storico-mondana. Nel primo caso l’Esserci ha una sua propria storia di sviluppo della propria essenza storica; sul piano dell’individualità vediamo come vi sia una storia individuale dell’Esserci in cui ciascun Esserci dotato di individualità particolare è identità storica dell’Esserci, permettendogli di comprendersi nella sua storia personale e in genere.

Col termine destino dell’Esserci designiamo non le modalità dell’antico fato, ma si implica una accezione/concetto: è ciò che l’Esserci procura a sé stesso attraverso il proprio agire e la propria comprensione del mondo e il proprio agire nel mondo. Destino è analogo a progetto. Destino è quell’invio attraverso cui l’Esserci invia, proietta se stesso nella storia. È una possibilità ereditata, nella gettatezza e nella stratificazione storica, e scelta. Il destino non è deciso dallo scontro dei fatti, l’esser destino dell’Esserci implica che questi possa avere un destino che si compie nell’aver scelto la scelta.

In che senso allora l’Esserci è essenzialmente storico e come esso determina la storia in generale? Il nesso è strettissimo tra decisione e destino, nella misura in cui il destino è possibilità della decisione. Decisione e destino si rincorrono e vengono veicolati attraverso il libero autoprogettarsi. La libertà concreta nel progettarsi permette al destino dell’Esserci di avere un destino e permette al destino di avere una decisione per determinarsi, previa autocomprensione del proprio essere. Il modo di rapportarsi al mondo è attivo e riflessivo, acquisendo la conoscenza della propria storia. La centralità della comprensione e della decisione è qui ribadita.

Il senso della storicità è il destino dell’Esserci. L’ente può essere per il suo tempo nell’augenblich. La decisione conduce l’Esserci al proprio destino. La decisione ritorna in sé stessa ed è auto-tramandante. Si fonda sulla decisione anticipatrice. La ripetizione della decisione è una ripetizione una replica di una possibilità essenteci stata, un modo della decisione auto-tramandantesi in cui l’Esserci è destino.

La storia getta le sue radici nel futuro che è proprio la morte che rigetta indietro l’esistenza anticipante. L’essere-per-la-morte autentico, la finitezza, è il fondamento nascosto della storicità dell’Esserci. L’Esserci si invia e determina il proprio destino, la propria destinazione. La destinazione si determina nella storicità propria. L’essere per la morte è oggetto di decisione e in questa volontà dell’Esserci c’è un aspetto volitivo/volontaristico che si manifesta al destino dell’Esserci come in fondo lo è la scelta. Volontà che determinerebbe la storia. L’Esserci è storicamente costitutivo, gli oggetti sono storicamente costituiti. A questi ultimi diamo valore (significato storico). Il valore è determinato in base alla storicità dell’Esserci in modo da determinare il destino personale e generale. La storicità dell’Esserci da luogo al destino singolare (soggettivo) e generale (oggettivo). In base alla sussistenza della decisione anticipatrice, cioè alla volontà, diamo valore agli eventi. Se prescindiamo dalla coscienza della decisione, assegniamo agli eventi storici quella medietà della quotidianità e l’occultamento della comprensione dell’Esserci. La comprensione della storia è diversa in base a come vi accediamo (autenticamente o in fraintendimento inautentico).  La storia può essere vera, svelata solo nella prospettiva che scaturisce dalla decisione anticipatrice. Se noi estendiamo lo sguardo alla storia dell’essere in cui l’Esserci è autentico allora possiamo anche accedere alla verità che in caso contrario sarebbe preclusa, nascosta.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022.
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