Filosofia: ipotesi prima.

Filosofia, ipotesi prima
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di Sergio Mauri

Il senso critico occidentale è caratterizzato da quello che si può definire un profondo logocentrismo che naturalmente non è esente da pregiudizi. Non si può – per opposizione – parlare di Oriente e/o Islam. L’Oriente è grande e dentro ci sono anche Buddismo, Induismo, Confucianesimo, Taoismo, mistica, e chi più ne ha più ne metta. C’è anche l’ateismo. Per esempio Teheran è una città per la maggiore atea. Se poi l’Occidente fosse davvero caratterizzato da sempre dalla critica perché dovremmo esser passati attraverso secoli e secoli di schiavitù alla Chiesa, di roghi e di Inquisizione?

Complessa e composita è la nostra società come lo è l’Islam e come lo sono tutte le tradizioni orientali. Da cui abbiamo molto da imparare oltre che da criticare. Ricordo che se non fosse per l’Islam noi il pezzo più importante della nostra storia del pensiero l’avremmo ridotto in cenere: parliamo di Aristotele salvato da Averroè.

Il senso critico non è DATO all’Occidente. È un esercizio che ci stiamo dimenticando troppo rapidamente di esercitare.

Esiste una persona in qualche luogo del mondo esente da pregiudizi? I poveri, gli oppressi, di qualsiasi etnia o religione siano, non hanno, a causa del loro stato più ragione dei ricchi e degli oppressori. Così come musulmani o induisti nei confronti di cristiani o ebrei, ecc. Difendo la mia libertà di discutere e di avere torto e, insieme alla mia, difendo pure la tua. Noi non siamo uguali ai cinesi, ai senegalesi, agli arabi: siamo loro simili ed è la stessa cosa per loro…fa parte del nostro linguaggio corrente, definirci simili a qualcuno. A costoro, tuttavia, e come per la maggior parte degli occidentali, questi dibattiti che stiamo facendo non interessano: hanno ragione e basta. Perché il Libro l’ha detto. Punto. Siamo logocentrici? Si, può ben essere. L’Oriente (buddismo, taoismo, confucianesimo…) ha dato ai suoi cittadini qualcosa di più che non qui? Atteniamoci alle cose concrete: soprattutto in quei paesi non si vive di filosofia. A parte il fatto che il concetto di società, povertà ecc. sono entrati nel senso “moderno” del termine (rivendicazioni annesse) solo negli ultimi tempi, quando il capitalismo occidentale ha “sverginato” innumerevoli popoli (compreso il nostro, di Occidente) da millenni di fatalismo: e in quanto a pregiudizi e fanatismo ricordo gli scontri secolari tra indù e musulmani in India, la presunzione – muovendoci nel continente – guerriera/sanguinaria dei giapponesi nei confronti di TUTTA l’Asia (campi di concentramento per barbari occidentali compresi), ed altro ancora. Averroè ha salvato qualcosa di occidentale, appunto, che da noi si è sviluppato prendendo nuove forme e sintesi.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e ideatore e-learning. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022.
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