Cos’è stato l’Illuminismo?

Cos'è stato l'Illuminismo?
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di Sergio Mauri

L’Illuminismo è stato il più importante movimento intellettuale europeo del ‘700. Il nome deriva dal tedesco Aufklarung ed esprime la convinzione che l’uomo debba essere illuminato, cioè guidato, dalla ragione. Questo movimento trae origine dall’Inghilterra di fine ‘600 ed in particolare dalla filosofia di John Locke. Ebbe comunque il suo maggiore sviluppo in Francia dagli anni 30 del ‘700. Alla metà del secolo concquistò tutta Europa. Finisce nel 1789 con la Rivoluzione Francese. Per alcuni studiosi la Primavera dei Lumi va dal 1763 al 1789.

Per l’Illuminismo centrale è la ragione, lo strumento di cui tutti gli esseri umani sono dotati. Tuttavia, per alcuni illuministi una certa importanza l’ebbe anche il sentimento. Tutti gli illuministi, tuttavia, respinsero la filosofia razionalista di Cartesio che pretendeva essere la ragione l’unica fonte di conoscenza umana mentre si trovarono d’accordo che la ragione andasse applicata all’esperienza, secondo il metodo della scienza sperimentale di Galileo e Newton.

La scienza stava acquisendo continui successi: con Lavoisier nella chimica, con Coulomb, Galvani e Volta nella fisica (elettricità), con Buffon e Linneo nella botanica e nella zoologia.

Questi studi confermavano l’esigenza di abbandonare gli schemi interpretativi tradizionali e religiosi. La cultura si laicizzava. Si affermava lo spirito critico, ovvero l’atteggiamento di coloro che non credevano alle cose ad occhi chiusi. L’Illuminismo sottopose a severa critica la tradizione e l’oscurantismo addebitandone la responsabilità alle religioni positive ed alla Chiesa cattolica in primis. La maggior parte degli illuministi preferì, alla religione tradizionale quella naturale per cui Dio esiste, ma non interviene nelle cose umane.

Molti di questi argomenti derivavano dalle opere di Pierre Bayle (Pensieri sulla cometa e Dizionario storico-critico). In questi testi Bayle contrapponeva alla tradizione l’accertamento effettivo della realtà e denunciava l’irrazionalità dell’intolleranza.

In questo periodo Kant disse dell’illuminismo: “L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso”. Secondo le aspirazioni di molti intellettuali, l’Illuminismo con al centro la ragione avrebbe dovuto aprire un’epoca nuova. Costoro avevano una fiducia, forse esagerata, nel progresso.

Al centro di questo processo c’erano gli intellettuali che dovevano essere punto di riferimento per il passaggio a forme più alte di civiltà. Costoro lottavano in particolare contro il sistema dei privilegi dell’Antico regime che doveva essere superato attraverso l’uguaglianza ed il cosmopolitismo. Per gli intellettuali illuministi naturale è razionale e in quanto tale è un bene. Buona è la natura umana. Viene così respinta l’idea cristiana della corruzione originaria e della conseguente necessità di una redenzione. L’uomo può raggiungere la felicità in questo mondo senza attendere la redenzione nell’aldilà.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e studioso di storia, filosofia e argomenti correlati. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Hammerle Editori nel 2014.
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