Cos’è il Principio antropico?

Il primo libro di filosofia-Nigel Warburton
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di Sergio Mauri

Da Nigel Warburton, Il primo libro di filosofia, Einaudi, 1992.

(pp. 18-19) Secondo il principio antropico le probabilità che il mondo si rivelasse adatto alla sopravvivenza e allo sviluppo degli uomini erano così scarse che si può concludere che il mondo sia il lavoro di un architetto divino. Quindi, il fatto che gli uomini si siano evoluti e siano sopravvissuti ci darebbe la prova dell’esistenza di Dio. Tale concezione è avvalorata da ricerche che confermano il limitato ambito di variazione delle condizioni iniziali che permettono un universo in cui la vita si possa sviluppare. L’obiezione al principio antropico è quello della lotteria. Il fatto che la nostra specie sia nata e abbia prosperato proprio qui è semplicemente il frutto del caso, che, per quanto improbabile è pur sempre possibile. Ciò non dimostra nient’altro che la nostra fortuna, non certamente l’esistenza di un architetto divino.

Ulteriori nozioni.

Il principio antropico è una ipotesi filosofica e scientifica che sostiene che le leggi fisiche dell’universo e le costanti fondamentali siano regolate in modo tale da permettere l’esistenza della vita e dell’osservatore (come l’essere umano) che osserva l’universo stesso. In sostanza, afferma che l’universo è così come lo vediamo perché, se non fosse così, non potremmo essere qui per osservarlo.

Esistono due principali varianti del principio antropico:

  1. Principio antropico debole:Questa interpretazione sostiene che le leggi fisiche devono essere compatibili con la vita osservante in qualche modo. In altre parole, osserviamo un universo in cui le costanti fondamentali sono adatte alla vita perché, se fossero diverse, la vita non sarebbe possibile.
  2. Principio antropico forte: Va oltre il semplice fatto che le leggi dell’universo siano compatibili con la vita e sostiene che l’universo deve avere le caratteristiche necessarie per la creazione di vita intelligente. Questa versione può essere più controversa poiché suggerisce che l’universo è stato in qualche modo “creato” o progettato per permettere l’esistenza dell’essere umano.

Il principio antropico si pone come una sorta di risposta a una domanda fondamentale, nota come “Problema dell’asimmetria osservativa” o “Problema dell’osservatore”. Questo problema riguarda l’apparente stranezza o improbabilità dell’esistenza di osservatori come noi nell’universo, il quale sembra essere così vasto e, in molte sue parti, così ostile alla vita.

L’argomento principale al quale il principio antropico cerca di rispondere è il seguente: perché l’universo sembra così adatto all’esistenza della vita osservante? L’asimmetria osservativa sorge dal fatto che osserviamo un universo che sembra specificamente adatto per consentire la nostra esistenza e l’esistenza di altre forme di vita. Se le leggi e le costanti fondamentali fossero leggermente diverse, l’universo potrebbe essere completamente diverso e non sarebbe adatto alla vita come la conosciamo.

A quale argomento obietta il principio antropico? Le obiezioni al principio antropico possono provenire da diverse direzioni:

  1. Critiche filosofiche: alcuni ritengono che il principio antropico possa essere un esempio di ragionamento circolare. Si potrebbe argomentare che, sì, sembra che l’universo sia adatto all’esistenza dell’osservatore, ma questo è semplicemente perché siamo qui per osservarlo. Non offre una spiegazione reale delle leggi fisiche o delle costanti fondamentali, ma piuttosto si basa sul fatto che esistiamo per chiedere la domanda.
  2. Altre spiegazioni: alcuni scienziati e filosofi preferiscono cercare spiegazioni alternative che non coinvolgano necessariamente un universo progettato per ospitare la vita osservante. Ad esempio, potrebbe esserci un insieme di universi multipli (Multiverso) in cui ognuno ha diverse costanti fisiche, e noi siamo semplicemente in uno in cui le condizioni sono adatte alla vita.
  3. Critiche alla versione forte: il principio antropico forte, che suggerisce un’intenzionalità o un fine nell’esistenza dell’universo, è particolarmente oggetto di critiche perché implica un’idea di progettazione o finalità che non è facilmente verificabile o falsificabile tramite metodi scientifici.
Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
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