Strategia della tensione. Di Vincenzo Cerceo.

Strage_Questura_Milano
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Riccardo Longone è un nome oggi essenzialmente sconosciuto. Vediamo di che si tratta: nel 1946, il PCI decise di infiltrare negli ambienti neofascisti che andavano rifiorendo in Italia, un militante, giornalista dell’Unità il suddetto Longone, appunto, il quale, nei primi mesi del 1947, terminata la sua osservazione partecipe, pubblicò sul giornale una serie di articoli, nei quali affermò quanto segue: nel corso di una riunione clandestina tenuta a Milano, i capi dei gruppi neofascisti allora operativi avevano deciso di dare corso ad un progetto, richiesto loro dalla “Intelligence” alleata, americana in particolare (Angleton, il capo del CounterIntelligence Corp, ed il suo vice, Conso) per l’instaurazione nel Paese appena uscito dalla guerra di una democrazia autoritaria, onde scongiurare il pericolo, che allora appariva concreto, di una vittoria elettorale del PCI e del PSI. Una costellazione di sigle di ex repubblichini, SAM (Squadre d’Azione Mussoliniane) ex brigate Nere, ex Decima Mas, di cui proprio Angleton aveva salvato il comandante Borghese sottraendolo alla cattura da parte della Brigata partigiana “Matteotti” ed altri ancora erano pronte ad intervenire sotto la sigla UPA-Unione Patriottica Anticomunista, con lo scopo di creare gravi disordini e rendere necessario lo Stato di emergenza militare. I manovratori alleati, però, richiedevano un casus belli clamoroso, tale da rappresentare la scintilla idonea a provocare la reazione da parte dei marxisti e, quindi, la controreazione per la realizzazione dello Stato autoritario. L’ultimo di questi articoli di esplicita denuncia Longone lo scrisse sull’Unità del 30 aprile 1947; il giorno successivo avvenne l’eccidio di Portella della Ginestra, ma non vi fu la reazione rossa a livello nazionale e l’occasione dovette essere rinviata. Angleton però non si perse d’animo; in un rapporto desecretato di recente, aveva scritto al suo governo che Borghese e i suoi uomini erano elementi “di grande interesse per le nostre attività di lungo periodo in Italia”. Un periodo davvero molto lungo: durerà almeno fino agli anni ’70 per Valerio Borghese, ed anche dopo per altri della stessa fede politica. Se occorresse una chiave per decifrare la strategia della tensione, appare chiaro che questa chiave il PCI l’aveva già nel 1947; il non averla usata è altra questione.

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