L’enunciato performativo – John Langshaw Austin.

L'enunciato performativo - John Langshaw Austin
L'enunciato performativo - John Langshaw Austin, enunciato performativo esplicito, enunciato performativo implicito, atto locutorio, atto illocutorio, atto perlocutorio, atti performativi, atto linguistico, effetto perlocutorio imprevisto,

di Sergio Mauri

Detto di enunciazioni (e per estensione anche di enunciati e di verbi) che non descrivono un’azione né constatano un fatto, bensì coincidono, in determinati contesti, con l’azione stessa: per es., sono enunciati performativi frasi come prometto di venire o do a questa nave il nome Tirrenia; sono verbi performativi quei verbi che, enunciati nella prima persona del presente indicativo, realizzano l’atto che descrivono, per es. battezzoordinomaledico. Il termine, diffuso dal linguista e filosofo Austin nell’ambito della teoria degli atti linguistici, è stato poi ripreso nel linguaggio giuridico per indicare enunciati costitutivi, nel momento stesso in cui vengono proferiti, della situazione cui fanno riferimento: per es., la frase la seduta è aperta. Un enunciato che in un determinato contesto coincide con l’azione stessa (es.: ti giuro che ci vado! vi unisco in matrimonio). Esempio: Prometto di portarti al cinema! (enunciato performativo esplicito) / Ti porterò al cinema (enunciato performativo implicito)! In modo esplicito: uso verbo performativo alla prima persona singolare indicativo attivo (enunciato performativo esplicito). Ad es., “Prometto di portarti al cinema”, “Ti ordino di chiudere la porta”, ma anche “Asserisco che la terra è rotonda”. In modo implicito: mediante l’uso di indicatori di forza illocutoria linguistici o paralinguistici. Ad es., “Ti porterò al cinema”, “Chiudi la porta”, “La terra è rotonda”. L’atto illocutorio ha tre tipi di effetti: deve assicurarsi la recezione, altrimenti non risulta effettivamente compiuto: è necessario cioè che venga riconosciuta forza e contenuto. Ciò richiede il soddisfacimento delle condizioni A1- B2, o la presupposizione che lo siano (a meno di indicazioni contrarie, assumiamo che le condizioni siano soddisfatte). Se si è assicurato la recezione e se è felice, ha un effetto non-naturale (cioè convenzionale). Se le condizioni A1-B2 sono soddisfatte, si produrrà tale effetto: è un effetto che si può descrivere nei termini di attribuzione o cancellazione di DOVERI e POTERI. Si tratta di attribuzione che non riguarda solo il parlante, ma anche il ricevente.  «Prometto di portarti al cinema»: parlante –> dovere (di mantenere la promessa) e ricevente –> potere (di criticare se non viene mantenuta la promessa). Promessa (A.1) – (A.2) chi la fa ha la capacità di eseguire quanto promette – (A.2) l’azione non deve essere stata ancora eseguita e deve essere gradita al ricevente – (B.1/2) l’uso della prima persona dell’indicativo attivo del verbo promettere oppure viene specificata l’azione promessa al tempo futuro accompagnata da avverbi (sicuramente) o altre espressioni idiomatiche (puoi contarci). – (effetto convenzionale) assegnare a chi la fa l’obbligo di fare quanto promette/ diritto di criticare per chi la riceve – (Γ. 1) intenzione a fare quella cosa per cui il parlante si è impegnato – (Γ. I1) il parlante si comporti coerentemente con gli effetti convenzionali risultanti dall’atto eseguito. La promessa è un tipo di atto commissivo.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
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