Isole urbane di calore.

Isole urbane di calore
Isole urbane di calore, albedo urbano, isole di calore, verde urbano, superfici urbane riflettenti, biomasse e necromasse urbane, laghi e fiumi urbani, superfici acquifere urbane,

di Sergio Mauri

In questo post cercheremo di approfondire la tematica delle Isole urbane di calore, sotto un profilo essenzialmente storico e conoscitivo. Le Isole urbane di calore (UHI) sono un fenomeno che si verifica nelle aree urbane, dove le temperature sono significativamente più elevate rispetto alle aree rurali circostanti. Questo aumento di temperatura può essere causato da una serie di fattori, tra cui la mancanza di vegetazione, l’uso di materiali di costruzione che assorbono calore e l’elevata densità di popolazione.

Il sostantivo isola ci dice trattarsi di una porzione di terra che, nello specifico, non è circondata dal mare, ma da altra terra non urbanizzata. L’aggettivo qualificativo “urbana” ci dice che l’isola possiede un qualcosa di proprio che riguarda la città. Di calore, complemento di specificazione, ci dice che l’isola urbana possiede la caratteristica di [essere determinata dal calore] / avere come attributo quello del calore. Ciò per evidenti motivi: un agglomerato di abitazioni, persone, infrastrutture, mezzi di produzione, mezzi di trasporto (tutte attività antropiche) è caratterizzato da energia che genera calore, secondo determinate leggi fisiche. Abbiamo, quindi, una porzione di terra (l’isola) che, come abbiamo visto, è composta da una concentrazione di uomini e cose, quindi è urbana e, nel suo ciclo vitale, sprigiona calore in quanto prodotto di una serie di interazioni uomo-oggetti (lavoro) nell’ambiente circostante.

Gli agglomerati urbani sono il prodotto di un’evoluzione storica che ha portato gli uomini a raggrupparsi per potersi difendere meglio, vivere in condizioni complessivamente migliori grazie al lavoro associato messovi a disposizione, produrre e scambiarsi i loro prodotti, godere di un grado maggiore di libertà rispetto alla campagna in cui vigevano, prima della modernità, le regole feudali. [Questo almeno per ciò che riguarda l’Italia e il suo sviluppo particolare]. Con l’affermarsi della modernità si ha un’ulteriore spinta evolutiva delle città, sempre più grandi, popolose e strutturate, fino ai giorni nostri, mentre le proiezioni per il futuro dimostrano la loro ulteriore capacità espansiva. Le isole urbane di calore, quindi, sono la cifra caratteristica della nostra evoluzione e del nostro modello di sviluppo. Sono tra le maggiori responsabili del cambiamento climatico a causa dell’emissione in atmosfera e vivono un momento critico in cui devono cambiare il loro assetto strutturale per adeguarsi a una condizione di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico.

Esistono una serie di misure che possono essere adottate per ridurre l’impatto delle Isole urbane di calore, tra cui:

  • Piantare alberi e altre piante
  • Utilizzare materiali di costruzione che riflettano il calore
  • Rendere le città più pedonali e ciclabili
  • Migliorare l’efficienza energetica degli edifici

Tutte azioni che, almeno parzialmente, si stanno mettendo in opera nei Paesi che se lo possono permettere economicamente.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
** Se puoi sostenere il mio lavoro, comprami un libro **