Giosuè Carducci. La poetica.

Giosuè Carducci
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di Sergio Mauri

Indice.

Carducci è contro il Romanticismo e la poesia straniera, per un recupero del classicismo, sulla linea di Parini, Alfieri, Monti, Foscolo. Nel 1856 fonda a Firenze la società degli Amici pedanti, per realizzare il suo programma di recupero del classicismo.

Nel 1853 entra nella Scuola Normale Superiore di Pisa dove si laurea in filosofia e filologia. Dal 1853 al 1860 insegna retorica al ginnasio di San Miniato al Tedesco da cui viene sospeso a causa delle sue idee repubblicane. Le Rime che pubblica nel 1857 sono influenzate dalla lettura degli autori latini (Orazio, Virgilio, Catullo, Lucrezio) e dei poeti italiani recenti (Alfieri, Monti, Parini, Foscolo).

Nel 1860 si trasferisce a Bologna, dove ha un incarico come professore universitario. Si avvicina al socialismo e manifesta in versi polemici contro la Chiesa, la monarchia e la corruzione della vita politica. Nel 1870 gli muore il figlio treenne Dante. Pubblica una nuova raccolta, Poesie. Si avvicina gradualmente alla monarchia.

Pubblica Rime nuove nel 1887; esse sono ispirate all’intimismo, all’autobiografia e ad elementi paesaggistici. È caratteristico del periodo lo sperimentalismo metrico in cui cerca di rendere in versi italiani la metrica latina e greca (Odi barbare I° II° III°). Nel 1890 viene nominato senatore e Cavaliere di Gran Croce. Cresce la sua fama di poeta-vate. Nel 1906 ottiene il Nobel per la Letteratura. Scrive Rime e ritmi. Nuore nel 1907.

Raccolte poetiche.

Rime nuove: 1861 – 1887, vi prevale l’impegno lirico su quello politico di gioventù. Temi: sentimenti, paesaggio maremmano, episodi storici.

Odi barbare: 1877 – 1889, metrica che cerca di imitare forme e ritmo di quella greco – latina. L’ammirazione estetica per la letteratura greca e latina è una possibilità di fuga verso il passato, l’età dell’oro, come vertice di arte e civiltà. La metrica classica contrasta con la scelta di raffigurare situazioni concrete e moderne, per cui Carducci deve costringersi ad un costante sforzo inventivo. Nelle Odi barbare prevalgono i motivi della fugacità del tempo, del senso della tomba e della morte contrapposti al ritmo solare della vita.

Rime e ritmi: poesie in metrica tradizionale e metrica barbara. Temi: celebrativo e retorico, intimo e malinconico.

Poetica.

La sua poesia è sospesa fra impegno civile e aspirazione alla bellezza classica, col rischio della retorica e della perdita di contatto con le più importanti linee della ricerca internazionale.

San Martino. (Rime nuove)

Sentimenti: malinconia, sentimento di morte.

Verso 4: sinestesia

Verso 6 metonimia

Verso 7 sinestesia

Versi 5, 6, 7, 8: borgo, ribollir, aspro, rallegrar: allitterazione

Verso 15 similitudine

Verso 4: urla il mar: personificazione

Versi 9 e 10: anastrofe

Nevicata. (Odi barbare)

Sentimenti: pessimismo, sentimento di morte anche per il figlio e il fratello. Gli uccelli che sbattono sui vetri sono i defunti che lo chiamano.

Pianto antico. (Rime nuove)

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e studioso di storia, filosofia e argomenti correlati. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Hammerle Editori nel 2014.
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