Filosofia: ipotesi 5^.

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Forse… il fondamentalismo è figlio nostro… il culto della morte non esisteva nell’Islam prima del ventesimo secolo. In effetti, in periodo coloniale, quando occidentali e turchi si dividevano gran parte del mondo musulmano, la religione islamica era sorprendentemente secolarizzata, molto più di adesso… il fatalismo di cui si parlava si applicava ad ogni fascia sociale. Manifestazioni violente, contestazioni, gruppetti di rivoltosi, bruciare bandiere, farsi esplodere e altri gesti simbolici del genere sono metodi OCCIDENTALI digeriti e rimasticati ad uso e consumo di una società diversa dalla nostra. I fondamentalisti islamici, per quel che riguarda l’organizzazione e la diffusione, sono quello che gli anarchici ottocenteschi occidentali sognavano di diventare da grandi.

I russi sono occidentali….la Narodna Volja e simili insegnano pur qualcosa.

Qualcuno si chiede: ma perché sono così violenti contro di noi? Perché ci odiano tanto? Non di certo per cose successe nei secoli scorsi, e neppure per le guerre che gli occidentali creano e fomentano (in effetti i mediorientali hanno dato prova di fare le stesse cose a se stessi, ma con meno ipocrisia). Loro, secondo me, ci odiano perché si sentono minacciati da quello che siamo. Perché noi non abbiamo bisogno di credere nelle cose che facciamo, non abbiamo bisogno di avere fede per vivere, abbiamo la possibilità di dubitare (e questa è l’unica ragione per cui “ringrazio” il cristianesimo, ha creato una fede che convive col dubbio), possiamo vivere sentendoci vuoti, e prosperare sentendoci vuoti. Per loro siamo schizofrenici, con fede e ragione che convivono su piani diversi, eppure stiamo meglio della maggior parte di loro. Pazzi, ricchi, contagiosi e totalmente disinteressati alle loro opinioni. Come possono non odiarci?
Non penso si possano accontentare di sbatterci fuori dai loro stupendi (?) paesi, penso che ci vogliano proprio distruggere, conquistarci, cancellare il nostro modo di pensare dalla faccia della terra. O forse no? Forse anche a loro interessa avere dei nemici?

Mi vengono alcune considerazioni, forse fuori posto forse già sviscerate.
La prima riguarda la pragmatica messa in discussione del sistema socio-politico, la seconda riguarda il compito del capitalismo, che non è uniformare, ma massimizzare i profitti.
Quindi si entra nel tema del fondamentalismo. Non sono esperto di religioni quindi prendete il tutto con beneficio di inventario, ma credo si debbano fare delle distinzioni. Tutte le religioni sono fondamentaliste. Per definizione esse portano la “luce della ragione”, e gli altri hanno torto. Il nodo riguarda fondamentalmente l’azione politica delle religioni. Gli albori dell’islamismo non sono stati costellati di roghi e torture più di quanto non lo sia stata la storia del cristianesimo (per limitarci a queste due, che sono al centro dell’attenzione). Quello che modifica gli effetti dell’integralismo è la prassi politica. Che non è figlia della religione, ma di essa si avvale. La differenza non è da poco. A questo si aggiungono delle motivazioni storiche e radicate. Il cristianesimo è nato dalla persecuzione, l’islamismo dalla necessità di unire tribù sparse e dall’espansione dell’impero. La contrapposizione tra Islam ed Europa cristiana si legge a partire dai turchi alle porte di Vienna, e più indietro, dalle crociate. Oggi ci troviamo in una situazione più complicata di allora. Il cemento che è il mercato (ci piaccia o no) ha spostato radicalmente la questione, e ha dettato delle leggi comuni. Ma le questioni sostanziali non sono mai state nemmeno affrontate. Se a questo aggiungiamo la composizione sociale che generalmente si riscontra nei paesi arabi (poche persone con soldi e potere, gli altri giù sotto in basso e la mancanza di una vera classe media di mediazione) si capisce anche il perché dello scontro. I paesi europei alla fine sono governati dalle classi medie, quelli arabi da un’oligarchia forte che noi stessi, con la sete di petrolio, abbiamo contribuito a creare. I due sistemi non sono compatibili, al di là delle religioni.
Allora, anche questo potrebbe essere vero: loro non ci odiano perché si sentono minacciati da quello che siamo, ma perché da una parte non ci capiscono, dall’altra noi siamo degli stronzi. Non si hanno tutti i torti quando si parla di neocolonialismo, il problema è che le logiche di mercato che fanno girare la giostra sono di nostra invenzione, e nessuno si è mai preoccupato che possano non essere condivise. Stiamo facendo salti mortali (e guerre connesse) per fargli imparare la lezione a memoria, ma non vogliamo perdere primato e controllo sul sistema. Ironia della sorte, siamo i primi a non rispettare le regole del mercato quando ci fa comodo……

1) La sottomissione medievale dell’Occidente (che per brevità non andiamo ad analizzare situazione per situazione, o nel rapporto tra governati e governanti) che si citava per dimostrare la relatività del nostro senso critico inteso come corpus culturale, è invece, proprio la dimostrazione della capacità di esercitarlo in senso libertario. L’Occidente si è liberato del potere temporale della Chiesa e l’ha relegata nell’angolo del potere spirituale. Che la Chiesa si impegna a valorizzare al massimo nella sua posizione di intermediario tra società e potere, tra individuo e comunità. La religione è stata disarmata, ha un forte potere nelle coscienze di una parte della popolazione, ma non organizza più guerre sante. Il Cristianesimo va verso un progressivo ammorbidimento nei confronti dell’uomo e della sua società (certo per costrizione), verso una Chiesa sempre meno severa (vedi Vattimo). Certo, nell’Islam non c’è una storia pari pari, anche se le spinte imperialiste (da fare invidia all’Occidente) erano ben presenti ed avevano insegne religiose, mentre il potere temporale è stato come cucito nelle coscienze della gente, è tutto interno ad esse e può essere risvegliato appena possibile.

2) Sull’apporto dell’Islam alla filosofia mondiale vi rimando a Bertrand Russel che gli dedica un capitolo nella sua Storia della filosofia occidentale: credo che quel sunto sull’argomento sia molto indicativo. E con questo non tolgo nulla alla bellezza estetica delle creazioni artistiche islamiche ecc.

3) Tutto nell’Islam deve in qualche modo fare i conti con il dettato coranico. La vita civile e politica deve in qualche modo attenersi al dettato. Quattro sono le scuole principali di giurisprudenza islamica: Hanafita (evoluzionista ed attenta alla libera opinione) Malikita (rigida e rifiuta la libera opinione) Shafi’ita (tenta un sincretismo tra le prime 2) Hanbalita (integralista). Già la statistica ci dice che il peso maggiore non ce l’ha la morbidezza. Esse hanno un influsso diretto sul diritto e l’organizzazione sociale. Fuori di esse ci sono solo sistemi importati dall’Occidente e da qui nasce l’Occidentalite.

a) Si è vero, la religione prevalente in occidente è disarmata per la maggiore. Ciò non toglie che sia stata armata per tanto, tanto tempo e che l’Islam abbia 600 anni di storia in meno rispetto alla storia del cristianesimo. Forse è solo questione di tempo, ma non ne sono molto convinto nemmeno io.
b) Confrontiamo per curiosità quello che dice Abbagnano a riguardo. Anche altre filosofie orientali sono ben poco citate dalle nostre storie della filosofia. È ovvio che ci concentriamo sul nostro pensiero e le influenze esterne sono comunque sempre state inferiori all’apporto originale della nostra stessa cultura. Russell non scrive una storia del pensiero mondiale. Russell scrive una storia della filosofia OCCIDENTALE. E anche Abbagnano per quanto non lo dica. Filosofia è un concetto occidentale. C’è tutta una storia del pensiero che può essere ripercorsa per ogni cultura. Per quanto poco abbia influito la cultura islamica sulla nostra tanto poco abbiamo influito noi sulla cultura islamica o orientale in generale. Se poi vogliamo parlare dell’imposizione FORZATA della nostra cultura nei secoli passati io sinceramente la ritengo un’altra cosa.
E’ un discorso un po’ deterministico. L’Islam è formalmente nato 600 anni dopo il cristianesimo. Noi 600 anni fa esatti imponevamo le nostre idee con la forza. Ora lo fanno loro… Pan per focaccia. Tanto non ci riusciranno.
c) il mondo islamico deve fare i conti con il dettato coranico come anche noi dobbiamo fare i conti con i nostri dettati e i nostri idoli.
Fuori dall’Islam c’è l’Occidente perché siamo occidentali e vediamo l’Islam come un sottoinsieme del mondo che è sempre più influenzato dall’Occidente. Sono categorie. Dentro e fuori, endo ed exo gruppo.
Il sistema occidentale non è l’unico sistema, ma rischia di diventarlo. Ed allora sarà totalitario (se non lo è già) come è oggi l’Islam di cui tu parli. Meno violento, questo è certo. Ma – forse – solo per noi che ci siamo dentro.

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