Cultura e diritto.

Cultura e diritto
Cultura e diritto, Filosofia del diritto, Diritto in una società monoculturale, Diritto in una società multiculturale, Multiculturalismo, Identità, Autonomia, Alterità, Autodeterminazione, Antinomia giuridica, Alterità culturale, Rapporto diritti-cultura,

di Sergio Mauri

Il diritto alla vita nelle varie culture. Il diritto è parte della nostra cultura, fa parte della nostra vita quotidiana. Se il diritto è un incedere retto verso una meta o una tappa di un percorso, allora se noi ci incamminiamo in modo contorto verso la meta, possiamo essere sanzionati di conseguenza. Se non ci sono incidenti di percorso, tutto è avvenuto secondo diritto. Se non abbiamo avuto problemi col diritto, la nostra condizione è dovuta alla nostra obbedienza ai dettami della cultura in cui siamo nati e cresciuti. Si tratta della cultura giuridica esterna. Possiamo riconoscere un rapporto tra diritto e cultura.

Le leggi fanno parte di quella cultura che caratterizza il nostro ambiente sociale. Ciò fa sì che noi grazie a questa cultura ci possiamo comportare e possiamo affermare di essere parte della cultura italiana (o della cultura nazionale italiana). Siamo italiani, per un sociologo, perché abbiamo valori e abitudini che ci caratterizzano come tali. Le abitudini alimentari si acquisiscono grazie a una socializzazione. Tutto ciò è quasi sempre in sintonia con l’ordinamento giuridico. L’ordinamento giuridico formato da disposizioni pure verrà letto alla luce della cultura di cui è parte e attraverso questa lettura le disposizioni si tramuteranno in norme. Anche il testo giuridico, dunque, necessita, come ogni testo, di interpretazione. Un significante, dunque, ci deve restituire un significato. Anche il linguaggio giuridico ha dei termini vaghi o ambigui. Il linguaggio formalizzato è invece univoco interpretabile in un solo modo.

Abbiamo un autore che ha un’idea, la veicola attraverso un linguaggio che arriva a un destinatario che poi la decodifica. Se si tratta di una comunicazione normativa, attribuisco il significato a quella norma. Per esempio, i segnali stradali. I significati, nel linguaggio, dipendono dall’ambiente/contesto culturale in cui si compie l’azione. Noi, dunque, dobbiamo legare l’atto alla cultura, al costume. Senza la cultura, ma solo con una buona infarinatura di lingua italiana, non siamo sicuri di dare un significato a queste norme. Quindi, un samoano che viene da noi o noi che ci trasferiamo da lui e leggiamo le leggi in cui egli vive, non dci permette di per sé, in realtà, una sovrapposizione delle nostre coordinate culturali e viceversa. Forse, alcuni dicono, la cosa che abbiamo tutti in comune è il non punire gli innocenti.

Il comune sentimento del pudore è il sentimento che prova la persona sana e morigerata di fronte a certe manifestazioni. C’è un certo numero di persone normodotate che viene offesa da certe manifestazioni. Certamente il concetto di normalità è un concetto storicamente determinato, non dato una volta per tutte. I valori odierni, quali sono? Quelli che si manifestano più frequentemente e quindi riusciamo a individuare quelli che sono i valori che dominano in un’epoca.

Ma siamo convinti che il criterio statistico sia quello giusto? Potrebbe esserci il sentimento senza che esso sia comune? [Visione naturale, statistica e multiculturale]. Si è passati da una visione rigida (naturale), a una visione meno forte (statistica), a una che permette a ognuno di manifestare liberamente la propria personalità. Il testo costituzionale ha avuto vari significati, gliene sono stati attribuiti diversi. Di volta in volta si manifesta nei luoghi comuni. Ciò fa sì che il diritto si evolva senza un intervento del legislatore, per mezzo di un’attività giurisprudenziale.

Se le fonti giuridiche sono le leggi e quindi possiamo vedere in quale gerarchia esse si legano l’un l’altra, possiamo interrogarci sulla radice del termine legge come derivante da leggere o legare? La giurisprudenza è fonte del diritto dal 2011 in seguito a sentenza della Corte costituzionale.

In una società monoculturale era, dunque, facilmente comprensibile e attuabile il legame tra diritto e cultura. All’interno della presenza di altre culture, però, come la mettiamo? Se noi mettiamo, in luogo neutro, uno con la sua bella automobile e un britannico, anch’egli con la sua automobile, chi dei due andrà nella direzione giusta?

Sergio Mauri
Autore: Sergio Mauri, Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
** Se puoi sostenere il mio lavoro, comprami un libro **