Cosa succede in Bosnia?

Bosna
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E’ in atto una grossa rivolta operaia e di giovani e disoccupati. La rivolta è iniziata mercoledì. Foto di Tito compaiono nelle dimostrazioni. Una popolazione liberata dai bombardieri euro-americani che si ritrova, dopo un ventennio, a sperimentare una caduta di propri livelli di vita e di convivenza democratica, nonché  il fiorire del mercato (leggi corruzione). Dal sito Balcani Caucaso:

Una protesta operaia iniziata con una manifestazione di alcune centinaia di persone mercoledì a Tuzla si è gradualmente estesa a tutti i principali centri del paese, trasformandosi nel maggiore movimento di protesta in Bosnia Erzegovina dalla fine della guerra. Migliaia di giovani e disoccupati hanno raccolto il segnale lanciato da Tuzla, un tempo importante polo produttivo e industriale, indirizzando la propria rabbia contro edifici e sedi istituzionali e contro le forze dell’ordine. Le dimostrazioni sembrano crescere di intensità con il passare delle ore, e sono forti in particolare nella Federazione di Bosnia Erzegovina, una delle due entità in cui il Paese è diviso dagli Accordi di Pace di Dayton del 1995. Anche in Republika Srpska tuttavia, l’entità a maggioranza serba, ci sono state manifestazioni di solidarietà con i dimostranti della Federazione.

Non c’è distinzione di nazionalità, come potete vedere tutti. I nostri media oscurano la protesta per ovvi motivi. I manifestanti stanno avendo la meglio:

Nella giornata di oggi i manifestanti sono riusciti ad avere il sopravvento sulle forze di polizia e hanno dato alle fiamme prima la sede del governo cantonale a Tuzla, un edificio di 16 piani, poi quello di Sarajevo, dopo violenti scontri a Skenderija nel corso dei quali la polizia ha sparato proiettili di gomma e granate assordanti. La televisione bosniaca ha riferito anche di negozi saccheggiati, sempre a Sarajevo, dove sono anche state date alle fiamme diverse automobili della polizia e mezzi privati. Nella capitale bosniaca le proteste sono particolarmente forti e, al momento in cui scriviamo, giunge la notizia che anche la sede della Presidenza del paese sta andando a fuoco.

I rappresentanti delle istituzioni non sono per nulla tranquilli e scoprono che:

Il premier del cantone di Tuzla ha dato oggi le dimissioni mentre il Primo ministro della Federazione, Nermin Nikšić, ha dichiarato al termine di una riunione di emergenza che “i lavoratori lasciati senza i diritti fondamentali, come la pensione e l’assicurazione sanitaria, vanno distinti dagli hooligan che usano questa situazione per creare il caos.”

Che scoperta! Quindi, dopo la fine della Federativa, non c’erano più diritti sociali! Che strano! Avrei, al contrario, pensato che ci fosse più libertà e ricchezza per tutti! Hahahaha!

Il tutto è cominciato così:

Gli operai di Tuzla, mercoledì scorso, protestavano contro la chiusura di cinque grandi fabbriche, dichiarate fallite dopo essere state privatizzate, e chiedevano l’intervento delle istituzioni. La loro vicenda, però, è subito divenuta la scintilla che ha convogliato il malessere generale di un paese dove il tasso di disoccupazione ufficiale sfiora il 30%, ma quello giovanile sale al 60%. Una dimostrante di Tuzla, citata dai media locali, aveva subito dichiarato che “la gente non ha più da mangiare, ha fame, i giovani non hanno lavoro, non c’è più assicurazione medica, ai cittadini non sono garantiti i diritti elementari. Non può andare peggio di così.”

Ora vedremo come i politici di professione, magari foraggiati dai nostri governi cominceranno a contrapporre la gente sulla base di maldicenze di tipo nazionalistico, dando qualche contentino ad alcuni a discapito di altri.

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