American Psycho is back.

Psycho
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Il Nostro blocca l’immigrazione da sette paesi prevalentemente islamici, tralascia di includere, nella lista, l’Arabia Saudita. Strano, ma è uno dei paesi dove l’Illustre ha in piedi dei business. Nemmeno Patrick Bateman, in American Psycho, avrebbe immaginato una cosa del genere, ma di certo l’avrebbe accolta con entusiasmo.

Dopotutto, successo, paranoia, droga, sesso e pornografia, sfruttamento di ogni aspetto della vita umana, del corpo e della mente umani, sono eroticamente attraenti per certi personaggi venuti da dove viene anche il Nostro, cioè dall’inferno.

Una cosa buona, tuttavia, il Nostro ce l’ha: è arrivato qui per rompere lo schema che ci teneva bloccati per tanto tempo. E lo schema lo deve rompere, altrimenti lo criticheremo più ancora di Obama che non era stato eletto per rompere lo schema, ma per renderlo accettabile agli oppressi di tutto il mondo.

Il Nostro si è ritirato dal TPP ed ha bombardato in Siria e, qualche giorno fa, anche nello Yemen. Ha aumentato le spese militari. Ok, non può essere questo il significato del rompere lo schema, ci deve essere qualcosa in più, che speriamo di vedere in futuro….

Tuttavia, il Nostro è un uomo anziano che è vissuto a New York e ci vive ancora. Vive in una bella casa, ha una bella moglie e divide le sue giornate tra interessi d’impresa, centri di bellezza, uscite con gli amici in locali di lusso a base di discussioni frivole ed inconsistenti, cerimonie d’autoincensamento e visite dall’avvocato. Egli nasconde dietro questa facciata da uomo della porta accanto la sua vera natura di ricco, avido, superficiale, spendaccione e tenuto in vita da varie dipendenze. I suoi amici e colleghi imprenditori gli somigliano al punto che spesso li confonde per un altro e viceversa.

Ama, in modo parziale, solamente il proprio maggiordomo, probabilmente perché è l’unico a preoccuparsi per lui oltre le spietate superficialità da cui è circondato. Mentre in superficie sembra essere l’incarnazione dell’uomo d’affari sicuro di sé ed affascinante, in realtà costui sembra odiare se stesso con la stessa profondità con la quale odia gli altri. Vuole distruggere tutto ciò che non gli soccombe perché è una possibile minaccia e lo può far sentire inferiore, cosa che gli ricordano coloro che non appartengono al proprio ambiente quando lo definiscono “ricco di merda”.

Spesso ha dei dubbi sulla propria salute ed è soggetto ad attacchi di psicosi durante i quali è preda di allucinazioni. Il soggeto, inoltre, si spersonalizza, come quando dice candidamente al suo entourage di “non essere presente anche se senbra che lo sia” e cose del genere che fanno alzare più di un sopracciglio tra i presenti. Crede di non poter provare dei sentimenti mentre in realtà è spesso pieno di rabbia ed incazzato e, se si manifestasse qualche contrattempo non voluto, sarebbe capace di scoppiare in lacrime o esplodere in qualche incazzatura stratosferica.

Nasconde le sue insicurezze attraverso la vanità e l’ostentazione di forza e sicurezza, si veste adeguatamente, compra accessori ed oggetti di valore per se stesso e la sua famiglia riuscendo così ad imporre un certo ordine nella sua vita caotica. Finge di interessarsi al mondo e al proprio paese ostentando un certo tipo di sensibilità sociale mentre in verità è un accanito sessita, razzista, omofobo, antisemita e suprematista. Quando dice alla stampa delle sue inclinazioni non viene creduto e le sue velenose canaglierie vengono passate sotto gamba. Confessa i suoi crimini, ma non viene ascoltato assolutamente e le sue parole subiscono il destino di esser sommerse da montagne di moralismi. E di sorrisi increduli.

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