Il primo Ottocento-La filosofia e le scienze.

Ottocento
Claude Monet, testimone dell'Ottocento.

2.2 La filosofia e le scienze

La borghesia subordina e nazionalizza la natura alle istanze economiche e produttive. Il pensiero romantico si caratterizza come opposizione. Si può notare la ribellione verso le dottrine sensiste ed empiriste; il romanticismo si manifesta anche come rifiuto dello spirito di sistema e riscoperta del ruolo svolto dal sentimento e dall’intuizione. La natura non è più oggetto di analisi scientifica, per diventare espressione dell’io. La visione meccanicista di matrice illuministico-newtoniana viene sostituita da una visione organicistica della natura. La scoperta dei fenomeni elettromagnetici (Michael Faraday) e le prime discussioni sulla geometria euclidea mutano l’epistemologia: oltre la natura vengono interiorizzati e umanizzati anche il tempo e lo spazio. Si condanna l’utilitarismo e la frammentazione del sapere.

Friedrich Wilhelm Joseph Schelling è uno dei maggiori esponenti del Romanticismo tedesco. L’arte, secondo lui, è la forma privilegiata e massima di conoscenza, poiché nel procedimento intuitivo che la regge si realizza la piena complementarità fra soggetto e oggetto. Solo l’arte è capace di superare la contrapposizione tra finito e infinito, particolare e universale, conscio e inconscio. Anche in Arthur Schopenhauer l’arte occupa un ruolo privilegiato. Ne Il mondo come volontà e rappresentazione, afferma che la realtà si fonda su una oscura e irrazionale “volontà di vivere”, che si manifesta attraverso diversi contenuti rappresentativi, dal magnetismo delle forze naturali alla ragione umana. Quindi con queste premesse cercare di capire il mondo razionalmente è illusorio e ingannevole: solo l’intuizione estetica può contemplare direttamente le idee nella loro universalità. Oltre il vincolo e schermo della rappresentazione. Tuttavia, solo il genio può aspirare a tanto. Schopenhauer considera la musica come la forma più elevata dell’espressione artistica perché maggiormente affrancata dai condizionamenti della rappresentazione e dunque della volontà . la dialettica tra io e mondo si risolve con l’esaltazione del soggettivismo. L’isolamento dell’artista e del filosofo acquista il crisma di un atto superiore di comprensione e di naturalità.

Georg Wilhelm Friedrich Hegel, autore dell’Estetica, elabora un nuovo rapporto tra l’idea e la realtà, fra l’uomo e il mondo, basato sui modi nei quali il soggetto si realizza nell’evoluzione storica. In questa ricerca Hegel era stato preceduto da Johan Gottlieb Fichte, uno dei fondatori dell’idealismo moderno, corrente filosofica che pone a fondamento della realtà la manifestazione di un principio universale e assoluto. Fichte è acuto interprete del pensiero di Kant, Hegel, partendo da Kant a Fichte, nella sua Fenomenologia dello spirito, critica il misticismo della natura e dell’arte in Schelling, partendo dalla considerazione che l’accesso al sapere assoluto della coscienza non avviene direttamente, ma attraverso i gradi della sua esperienza storica. Questa esperienza si costituisce come percorso scandito dalla dialettica, della contraddizione e del suo superamento (tesi, antitesi e sintesi), un ritmo che è unitario sia nello sviluppo razionale sia in quello reale. Hegel afferma: “tutto ciò che è reale è razionale e tutto ciò che è razionale è reale”. La centralità del soggetto risiede nella centralità dell’evoluzione storica nella quale esso si realizza, avanzando, secondo una finalità precisa, dalla schiavitù alla libertà. La storia è allora affermazione progressiva dello spirito assoluto, ovvero di un principio universale, attraverso 3 tappe: estetica, religione, filosofia. Si inizia a parlare di morte dell’arte. Si discute molto poi della filosofia e tra scienza e fede. Ecco allora gli scritti dei rappresentanti della “sinistra hegeliana”: David Friedrich Strauss (Vita di Gesù) e Ludwig Feuerbach (Essenza del cristianesimo). Marx ed Engels si orientano in senso antidealistico e materialistico che traspondono il metodo hegeliano nell’orizzonte storico dei rapporti economico-sociali e della lotta di classe. Diversamente dall’affermazione progressiva dello spirito assoluto per momenti triadici, Marx ed Engels introducono la contrapposizione irriducibile di una coppia di forze (tesi e antitesi), che produce un conflitto e un processo rivoluzionario che culmina nell’annientamento della forza reazionaria.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 con Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023 e con Amazon Kdp nel 2024.