3.3Ippolito Nievo.
Nasce a Padova nel 1831. La madre appartiene a una famiglia antica e politicamente influente dell’aristocrazia veneta (i Colloredo di Montalbano). A Mantova fu accusato, assieme al padre, di coinvolgimento nel tentativo rivoluzionario della Repubblica Veneta, in chiave antiaustriaca. Fa il giornalista. L’avvocatino, del 1856, gli procura una condanna per vilipendio alla gendarmeria. Nel 1857 avvia le Confessioni d’un italiano. Pubblica il trattato Venezia e la libertà d’Italia. Allestisce le liriche Amori garibaldini; abbozza il Frammento sulla rivoluzione nazionale. Muore il 4 marzo 1861 nel naufragio del piroscafo che andava da Palermo a Napoli. Doveva seguire alcune pratiche legate alla spedizione.
Le opere minori.
La settantina di lettere scritte nel 1850 a Matilde Ferrari formano una specie di romanzo epistolare, narrativamente ben costruito, su modelli come la Giulia o la Nuova Eloisa di Rousseau e l’Ortis di Foscolo. Abbiamo poi: L’Antiafrodisiaco per l’amor platonico (incompiuto, dopo la rottura con Matilde); sul modello della Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo, di Laurence Sterne. Poi: Versi (1854-55), dove mescola i registri, accosta linguaggio parlato e aulico per disorientare il lettore. Studi sulla poesia popolare e civile massimamente in Italia (1854). Accosta all’italiano letterario elementi del dialetto e della parlata regionale. Frammento sulla rivoluzione nazionale (1859), dove denuncia l’emarginazione delle masse rurali e critica coloro che anteponevano la indipendenza nazionale alla risoluzione della questione sociale.
Le confessioni di un italiano.
Si ispira al romanzo Cento anni di Giuseppe Rovani. Il protagonista-narratore delle Confessioni è Carlo Altoviti. La vicenda personale si intreccia allo sviluppo del progetto unitario, alla cui realizzazione concorre anche la Provvidenza. L’autobiografismo permette pure di tratteggiare psicologia e comportamenti in modo fino e profondo. È un romanzo con grande varietà di registri adottati; presenta un plurilinguismo ostentato (in polemica con Manzoni).