Christoph Türcke, Sesso e spirito. Dimensione filosofica della lotta fra i sessi in Violenza e tabù, Garzanti, 1991, a cura di Cesare Cases.

Christoph Türcke, Sesso e spirito. Dimensione filosofica della lotta fra i sessi in Violenza e tabù, 1987, a cura di Cesare Cases
Christoph Türcke, Sesso e spirito. Dimensione filosofica della lotta fra i sessi in Violenza e tabù, 1987, a cura di Cesare Cases

di Sergio Mauri

  1. Ragione e sesso: capacità razionale di entrambi i sessi, ma non vuol dire che vi partecipino nella stessa maniera.
    1. La ragione è completamente determinata dal sesso, allora essa è o maschile o femminile, ma mai universalmente valida.
    1. La ragione è universalmente valida, quindi il sesso di un umano è indifferente rispetto ai contenuti e ai modi del suo pensiero.

Sembra un’alternativa mal posta.

  • Dove si riscontra una rinuncia all’istinto vi è già l’istanza che rende l’uomo in grado di modificare la natura: quella esterna (produzione di viveri) e quella interna (creazione di tabù).
    • Quest’istanza è lo spirito: esso va oltre la natura e da questa non si lascia dedurre logicamente da essa.
    • Per i tabù sessuali è importante un punto di riferimento, quello della madre, per sapere come i tabuizzati sono nostri parenti.
    • Collegamento tra procreazione e nascita sconosciuto in tempi remoti.
    • Stirpi con discendenze regolate vedono le donne a determinare la coesione.
    • L’allattamento è l’ origine della divisione del lavoro.
    • Madre come terra fertile.
    • Prima concezione del principio di ogni vita è quella del mistero in quanto oscurità che partorisce e poi inghiotte ogni cosa.
    • Sacerdozio femminile nel quale la notte è sacra in quanto tempo del culto e la luna scandisce il tempo delle mestruazioni.
    • Culto incentrato sulle donne molto diffuso nel Mesolitico (Bachofen). Tuttavia, ancora confuso: abbiamo la presenza di divinità collaterali maschili.
    • Culto di Cibele-Demetra dell’Asia Minore sussiste anche in una civiltà assai differenziata.
    • Terra come madre primigenia, quintessenza della vita come assenza di soggetto, mero metabolismo.
    • Il soggetto è tale solo grazie allo spirito che si eleva su quel metabolismo.
    • Venerazione del parto vs. oltrepassamento della natura grazie allo spirito. Differenziazione natura-spirito.
    • Ruolo della donna messo in discussione quando lo spirito umano scopre se stesso e pensa che gli umani (entrambi i sessi) siano destinati a qualcosa di più che non al mero metabolismo, instaurando un conflitto tra i sessi. Bisogno di sottrarsi alla cieca onnipotenza della natura. Desiderio di elevazione dello spirito sulla natura e di sottomissione delle donne.
    • Lo spirito si autodispiega di pari passo con la violenza.
    • Decisività: 1) donne rimaste attaccate alla loro posizione di autorità ora senza senso 2) il calo d’autorità femminile ha tolto agli uomini l’inibizione a usare la propria superiorità fisica e nell’uso delle armi. Non conosceremo ma a fondo i dettagli dell’escalation.
    • Sottomissione al potere maschile, duplice reificazione: 1) demistificazione razionale del parto 2) riduzione a mero oggetto.
    • Astrattezza e spiritualizzazione del maschio come pilastri del patriarcato.
    • Bachofen scopre miti di vittoria su arcaici mostri femminili (Bellerofonte, Teseo, Eracle).
    • Sganciamento di acqua, luce e cielo dalla terra e loro elevamento a un rango superiore.
    • Zeus assoggetta al proprio governo tutte le potenze particolari legate alla terra. Era, Demetra, Artemide, Afrodite discendono da padri divini. Atena è creata da Zeus, partorita dalla sua testa, Dike è sua figlia.
    • L’autocoscienza coincide col dominio maschile e viene celebrata come ascesa dalla sfera buia della materia terrena a quella trasparente dell’aria e della luce.
    • La vittoria però non è stata completa (dea Echidna in Esiodo).
    • Archetipi della femminilità: 1) tipo dolce, pudico, aggraziato 2) tipo impudico, recalcitrante, di affascinante e minacciosa violenza naturale. In entrambi i casi la natura dev’essere soggiogata.
  • Viene tolto il “velo” sensibile, comprensione attraverso concetti astratti. Falso sillogismo di cui ci illumina Turcke: partorire è naturale; partorire non è l’espressione massima della soggettività umana, l’umanità che partorisce non è compresa tra i soggetti. Contrapposizione spirito-natura. Sillogismo: la natura non è soggetto (spirito); la donna è natura; la donna non è soggetto (spirito).
    • Teogonia: acqua, aria, e fuoco (luce) detronizzano la terra. I primi nostri filosofi danno per scontata e assumono tale vittoria. Acqua, aria e fuoco si presentano allora come elementi e non divinità, in modo che con l’oggettivazione uno di essi si presenti come principio di tutte le cose.
    • Talete: acqua; Anassimene: aria; Eraclito: fuoco. Per Aristotele la terra è composta di molte parti eterogenee; è uno sforzo verso la spiritualità, ma arbitrario.
    • La contraddizione insita nella separazione degli elementi che dovrebbe rappresentare il principio (indimostrato!) di tutte le cose, denota l’insufficienza di questa argomentazione.
    • Parmenide va oltre, verso la spiritualità pura. Le cavalle di Parmenide, mito simile a quello della Biga alata, in cui c’è il viaggio verso il regno dell’immaterialità, regno della vera essenza. Solo il pensiero, il logos purificato da ogni elemento sensibile può concepire l’essere.
    • Anassimandro: Dike addetta a quell’incessante divenire e perire.
    • In d ed e separazione tra pensiero e percezione. Passaggio al pensiero puro, immateriale. Nascita dell’idealismo filosofico.
    • In Parmenide ascesa al cielo, separazione dello spirito dalla materia, i due tipi femminili fondamentali che di fronte hanno l’uomo sapiente.
    • Rispetto ai pericoli rappresentati dal femminile, l’unica salvezza è il principio di identità pura e immobile. Il non-essere (divenire materiale) non esiste, poiché solo l’essere è. È un’arida tautologia che sembra più una formula magica. Il puro essere al di là del divenire è invece pura astrazione.
    • Errore dell’idealismo secondo cui l’idea è indipendente, eterna, autosufficiente.
    • Uomo vero rappresentante (autarchico) della specie.
    • Per Platone l’essere di Parmenide è sbagliato riguardo autosufficienza e astrattezza. Platone dice: molteplicità di idee. Ma le idee rimangono immutabili. Se c’è mutevolezza tra materiale e immateriale ci deve essere comunità.
    • In Platone la donna è simile, ma non uguale all’uomo. Il femminile partecipa del maschile, vero rappresentante della specie. In Platone la donna è un genos.
    • Aristotele: problema delle idee: interiorità (non esteriorità come in Platone) delle cose percepite, loro forma costituente. Posseggono l’energeia. La forma è causa del divenire. Aristotele parla della donna che appartiene alla materia e perciò è inferiore. Inoltre, il seme possiede un’anima che in potenza costruisce l’organismo.
    • Principi naturali costituiscono anche il patriarcato.
    • Energeia è esattamente la proprietà che era stata venerata come la madre primigenia.
    • Produttività immateriale tutta interna allo spirito.
    • Nel cristianesimo uomo e donna uguali davanti a Dio, ma l’ineguaglianza rimane in campo sociale.
  • Idealismo come non-verità patriarcale.
    • Razionalità, principio di non contraddizione strumento di dominio maschile? Se le donne dicono questo si escludono dall’umanità.
    • Lo spirito è l’istanza del dominio di classe e sessuale.
    • Crollo dell’ordine medievale-riforma-controriforma, crollo del dominio maschile.
    • In Lutero la ragione è sminuita nei confronti della fede, quindi vi è un ulteriore ribaltamento.
    • Il capitalismo, preannunciato dai fatti della Riforma, mira all’indifferenza tra spirito e natura, maschile e femminile. La ragione scivola nel campo dell’autoconservazione, della strumentalità del mercato, del meccanismo di accumulazione di capitale.
    • Tutto nel capitale diviene legato alla materialità, alla natura. Il soggetto è indifferente, il processo domina. La forza-lavoro è parimenti indifferente.
    • Capitalismo ha posto la questione dell’uguaglianza degli esseri umani: tutti devono ugualmente consumare le merci prodotte. Libera disponibilità della persona su se stessa.
    • La concorrenza capitalistica va contro l’uguaglianza e la parificazione. Lotta di tutti contro tutti. Il meccanismo economico e di potere del capitalismo è asessuato.
    • Femminismo: 1) nel superamento della società patriarcale: a) completa uguaglianza di diritti significa aumento della concorrenza in atto; b) ritorno alla “femminilità naturale” significa sorte vegetativa della natura umana contro cui insorse il patriarcato, comunque funzionale al capitale che può essere tutto (qualsiasi cosa); c) se denuncia la ragione come strumento del dominio maschile si squalifica come irrazionale (oltre che squalificarsi ritenendola patriarcale); d) postulare una nuova logica femminile (linguaggio) oltre ogni dominio (cambiare nome alle cose?) si ricade alle regole logiche che si vorrebbe non valessero più.
    • Oltre la differenza anatomica è impossibile determinare positivamente l’essenza del femminile e del maschile. Ciò che è maschile e femminile è il risultato della lotta tra i sessi, non del loro libero dispiegamento.
    • Soluzione ipotetica: a) nella teoria, riconoscere la menzogna patriarcale dell’idealismo b) nella pratica lottare insieme contro il sistema asessuato che li ha resi così.
Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
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