La decolonizzazione del Senegal.

La decolonizzazione del Senegal.
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di Sergio Mauri

La decolonizzazione del Senegal rappresenta un momento significativo nella storia del paese e dell’Africa in generale. Il Senegal fu una delle colonie francesi dell’Africa occidentale e l’indipendenza ottenuta nel 1960 segnò un importante passo verso la fine del dominio coloniale in Africa.

Il processo di decolonizzazione del Senegal fu influenzato da diversi fattori, tra cui il movimento per l’indipendenza africana, la lotta contro il sistema coloniale e l’ascesa dei movimenti nazionalisti. Uno dei principali protagonisti di questo processo fu Léopold Sédar Senghor, una figura di spicco nel movimento per l’indipendenza del Senegal.

Senghor, insieme ad altri leader politici senegalesi, come Mamadou Dia e Lamine Guèye, fondò il primo partito politico del paese, il Partito Democratico Senegalese (PDS), nel 1948. Il PDS divenne il principale organo di opposizione al dominio coloniale francese e svolse un ruolo cruciale nel promuovere la lotta per l’indipendenza.

La strada verso l’indipendenza fu caratterizzata da una serie di proteste, manifestazioni e lotte politiche. Nel 1956, il Senegal ottenne lo status di repubblica autonoma all’interno dell’Unione Francese, che conferì al paese una maggiore autonomia nel governo locale. Questo fu un passo significativo verso la piena indipendenza.

Nel 1959, Senghor e il suo partito ottennero una vittoria schiacciante alle elezioni legislative e il 20 giugno 1960 il Senegal ottenne l’indipendenza dalla Francia. Senghor divenne il primo presidente del Senegal e il paese intraprese un percorso di sviluppo politico ed economico indipendente.

La decolonizzazione del Senegal portò anche alla creazione della Federazione del Mali, che unì il Senegal al Sudan francese (ora Mali). Tuttavia, la federazione fu di breve durata e si sciolse nel 1960, portando alla separazione dei due paesi.

Dopo l’indipendenza, il Senegal dovette affrontare sfide significative nel costruire una nazione sovrana. Il paese si impegnò nella costruzione di un sistema politico democratico, nel promuovere lo sviluppo economico e nel migliorare le condizioni di vita della popolazione.

Senghor guidò il Senegal come presidente fino al 1980, quando si dimise e fu succeduto da Abdou Diouf. Il Senegal ha continuato ad affrontare sfide socio-economiche, politiche e ambientali, ma ha anche dimostrato una notevole stabilità politica e una tradizione di democrazia.

Oggi, il Senegal è riconosciuto come uno dei paesi più stabili dell’Africa occidentale ed è attivo sulla scena regionale e internazionale. Il processo di decolonizzazione del Senegal è considerato un importante capitolo nella lotta per l’indipendenza dell’Africa e ha avuto un impatto significativo sulla storia e sulla formazione dell’identità nazionale senegalese.

Dopo l’indipendenza, il governo del Senegal si concentrò sull’affermazione dell’identità culturale e nazionale del paese. Léopold Sédar Senghor, oltre ad essere un politico di spicco, era anche un poeta e un intellettuale che promuoveva l’idea di un “socialismo africano” e della negritudine, un movimento letterario e culturale che esaltava l’orgoglio e la consapevolezza delle radici africane.

Durante il suo mandato, Senghor incoraggiò l’arte e la cultura, sostenendo scrittori, artisti e musicisti senegalesi. Il Senegal divenne un centro culturale e intellettuale dell’Africa, con la fondazione dell’Università di Dakar e la creazione di festival culturali come il Festival Mondiale delle Arti Negre.

Dal punto di vista politico, il Senegal ha mantenuto una forma di democrazia multipartitica, con elezioni periodiche e un sistema politico relativamente stabile. Tuttavia, il paese ha affrontato sfide socio-economiche, come la povertà, l’accesso limitato all’istruzione e all’assistenza sanitaria, nonché la corruzione.

Il Senegal ha giocato un ruolo significativo nell’affermazione dell’unità africana e nella promozione della pace nel continente. Ha ospitato importanti organizzazioni regionali come l’Unione Africana (UA) e la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS). Inoltre, il paese è stato coinvolto in operazioni di peacekeeping e ha svolto un ruolo di mediatore in conflitti regionali, come la crisi politica in Guinea-Bissau.

Dal punto di vista economico, il Senegal ha cercato di diversificare la sua economia, concentrandosi sull’agricoltura, il turismo, il settore delle infrastrutture e lo sviluppo delle risorse naturali, come il petrolio e il gas. La sua capitale, Dakar, è diventata un importante centro finanziario e commerciale dell’Africa occidentale.

Negli ultimi anni, il Senegal ha ottenuto importanti successi nel settore del turismo, grazie alle sue belle spiagge, riserve naturali e attrazioni culturali. Il paese ha anche ospitato eventi internazionali di rilievo, come il Forum Sociale Mondiale e il World Water Forum.

Nonostante i progressi, il Senegal continua ad affrontare sfide, come la lotta contro la povertà, l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria, nonché la gestione delle risorse naturali in modo sostenibile. Il governo e la società civile stanno lavorando per affrontare queste sfide e promuovere uno sviluppo inclusivo e sostenibile per tutti i cittadini del Senegal.

In conclusione, la decolonizzazione del Senegal ha segnato un momento significativo nella storia del paese. L’indipendenza ottenuta ha dato avvio a un percorso di autodeterminazione, in cui il Senegal ha cercato di costruire una nazione sovrana, promuovendo l’identità culturale e nazionale, affrontando sfide socio-economiche e svolgendo un ruolo attivo nell’arena regionale e internazionale.

Léopold Sédar Senghor è stato un importante politico, poeta e intellettuale senegalese, nonché uno dei leader fondatori del movimento per l’indipendenza del Senegal. Nato il 9 ottobre 1906 a Joal, in Senegal, Senghor è considerato una figura di spicco nella storia dell’Africa e della negritudine, un movimento letterario e culturale che esaltava l’orgoglio e la consapevolezza delle radici africane.

Senghor è stato il primo presidente del Senegal, dopo l’indipendenza ottenuta dalla Francia nel 1960. Ha svolto un ruolo chiave nella lotta per l’indipendenza del paese e nella costruzione di una nazione democratica e indipendente.

Senghor ha studiato in Francia, dove ha ottenuto una laurea in lettere e una laurea in filosofia. Durante i suoi studi, ha sviluppato un forte interesse per la cultura e la letteratura africana, nonché per la difesa dei diritti dei popoli africani e la promozione dell’uguaglianza razziale.

Come poeta, Senghor ha scritto molte opere influenti che hanno contribuito alla diffusione delle idee della negritudine. Le sue poesie riflettono la sua identità africana e celebrano la bellezza e la ricchezza della cultura africana. Tra le sue opere più conosciute vi sono “Chants d’ombre” (Canti d’ombra) e “Hosties noires” (Ostie nere).

Come politico, Senghor ha guidato il Partito Democratico Senegalese (PDS) e ha svolto un ruolo di primo piano nella lotta per l’indipendenza del Senegal. Dopo l’indipendenza, è diventato il primo presidente del paese e ha guidato il Senegal per quasi vent’anni, fino alle dimissioni nel 1980. Durante il suo mandato, Senghor ha cercato di promuovere l’unità nazionale, la democrazia e lo sviluppo economico del paese.

Senghor ha anche sostenuto la cooperazione e l’integrazione africana. È stato uno dei principali promotori della negritudine, un movimento che ha influenzato molti intellettuali africani e ha contribuito alla nascita di una coscienza pan-africana. Ha lavorato per rafforzare i legami tra i paesi africani e per promuovere l’identità e la cultura africana a livello internazionale.

Dopo il suo ritiro dalla politica, Senghor è stato eletto membro dell’Accademia francese, diventando il primo africano a farne parte. Ha continuato a scrivere poesie e opere di critica letteraria, contribuendo al dibattito culturale e politico sia in Senegal che a livello internazionale.

Senghor è considerato una figura di grande importanza nella storia dell’Africa. Il suo contributo alla lotta per l’indipendenza, il suo impegno per la valorizzazione della cultura africana e la sua visione di un’unità africana hanno avuto un impatto duraturo sulla società senegalese e sull’intero continente africano. La sua eredità è ancora celebrata e onorata in Senegal e oltre, come un simbolo di orgoglio, identità e libertà africana.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
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