4 note a margine alla Critica al diritto statuale hegeliano di Karl Marx.

Critica al diritto statuale hegeliano-Karl Marx
Critica al diritto statuale hegeliano-Karl Marx, Hegel, Marx critica Hegel, Feuerbach, Marx filosofia, Marx e Hegel, Karl Marx, Razionale e irrazionale in Hegel e Marx,

di Sergio Mauri

  1. La critica di Marx nei confronti di Hegel è impostata come chiosa. Un’impostazione che ha prodotto, a cascata, nel marxismo successivo, una metodologia di intervento polemico che io definisco come infecondo.
  2. Il marxismo, meglio la teoria di Marx, è caratterizzato dalla presenza di un suo proprio sistema interno strutturato? È esso un sistema completo e generale? Se no, come in fin dei conti mi sembra, esso è un limite in Marx e nel seguente marxismo stesso. Un sistema qualsiasi, certamente emendabile, ha tuttavia il pregio di potersi confrontare e mettere alla prova rispetto a tutti i tipi di argomentazioni che gli possono essere rivolte, siano esse deduttive, induttive o abduttive.
  3. Ciò che compie Marx, nella Critica, è un rovesciamento (soggetto-predicato). Tale rovesciamento è sempre sul lato della comprensione, sul lato del pensiero (che comprende) e all’interno del linguaggio. Il rovesciamento mi permetterebbe di comprendere veramente come stanno le cose. Tuttavia, comprendere, seppure è un presupposto ineludibile, non è sufficiente a cambiare le cose. Marx rimette la realtà sui propri piedi, ma ciò non significa modificarla. Parliamo, infatti, della medesima realtà che rimane tale. La questione del rovesciamento pone in essere, sotto il profilo epistemologico, un postulato metafisico proprio come in Hegel, solo all’opposto.
  4. Se dunque la realtà non è ancora indagata in tutte le sue articolazioni, mentre lo è l’approccio metodologico e ontologico alla stessa, si capisce anche perché l’analisi di Marx non si concentri sullo Stato come presenza incontrastata e incontrastabile. Totalitaria. Stato che modifica, a seconda delle necessità, il proprio rapporto con il mercato. In tal senso andava indagato lo sviluppo dello Stato dall’antico regime in poi, per capirne il perché della sua esistenza (parzialmente fatto da Marx) e del suo totalitario sviluppo. Evidentemente Marx pensava questo sviluppo fosse necessario e in questa necessaria inevitabilità si ravvisa un lato non-rivoluzionario[1] di Marx.

[1] Trascuriamo qui volutamente tutte le successive discussioni tra marxismo e anarchismo in relazione al ruolo e al futuro dello Stato e gli sviluppi apportati da Lenin. Successivi sviluppi e discussioni che tuttavia non esauriranno il tema.

Sergio Mauri
Autore: Sergio Mauri, Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
** Se puoi sostenere il mio lavoro, comprami un libro **