Gli attori delle politiche ambientali.

Politiche ambientali
Gli attori delle politiche ambientali

di Sergio Mauri

Gli attori delle politiche ambientali. Istituzioni, cittadini, imprese. Possiamo dire che questi sono i tre punti cardinali attorno ai quali gira la politica. I soggetti sono plurali: le organizzazioni internazionali, la UE, Stato, regioni, comuni (enti locali), agenzie, imprese, associazioni di cittadini. Trovare degli accordi fra gli attori internazionali è difficile, spesso si percepisce il risultato degli accordi come poco produttivi. Queste organizzazioni sono programmatiche, ma non sono entità che possano controllare i governi.

L’UE: 1973, primo programma per l’ambiente; nasce l’AEA nel 1990 (Agenzia Europea per l’Ambiente); nel 1992 abbiamo Maastricht, quindi: salvaguardia dell’ambiente; protezione della salute dei cittadini; utilizzazione ponderata delle risorse naturali; promozione a livello internazionale di misure per la protezione ambientale. La normativa giuridica ha quattro strumenti: regolamenti (immediatamente esecutivi), direttive (vincolanti, ma serve norma dello Stato), decisioni (immediatamente esecutive e specifiche), raccomandazioni e pareri (non vincolanti).

Stato, regioni, comuni. La parola inquinamento appare per la prima volta nel 1965 (L. 963) riguardo la pesca marittima. Nel 1966 prima legge ambientale (Legge anti-smog). Nel 1976 viene istituito il Ministero dell’Ambiente. Nel 2001 la riforma del Titolo V ha sancito l’ingresso della parola ambiente nel rapporto Stato-regioni. Abbiamo, inoltre, gli Accordi di programma, cioè possibili interventi in singoli campi con vari soggetti e attori interessati. Agenzie, cioè le Agenzie per l’ambiente. La più nota è l’EPA statunitense, l’AEA è del 1990. L’ANPA è degli anni Novanta e viene dopo la separazione delle questioni sanitarie da SSN e USL. A livello regionale abbiamo l’ARPA.

Ambiente e Costituzione. Gli artt. 9 e 41 sono stati modificati l’8 febbraio 2022, quindi la questione ambientale viene posta tra i primi 12 articoli, cioè fra i “principi fondamentali”. Nell’articolo 9, al III comma, abbiamo la tutela dell’ambiente, della biodiversità degli ecosistemi. Anche nell’articolo 41, al II comma, si parla esplicitamente di salute e ambiente.

Concetti e strumenti delle politiche ambientali. Disinquinamento e prevenzione. Il disinquinamento, di prima generazione, punta al risanamento/ripristino; la prevenzione, di seconda generazione, alle politiche territoriali ambientali. Gli interventi disinquinanti erano a valle, tattici, di breve periodo, di recupero e ripristino. Quelli di prevenzione sono a monte, di tipo strategico, nel medio-lungo periodo, orientati al mantenimento e alla integrazione; le prime (politiche) si attagliano al fatto, al singolo elemento da curare; le seconde all’ambito territoriale come insieme di politiche integrate. Dobbiamo tuttavia: definire le soglie di tolleranza; sensibilizzare l’opinione pubblica; le conoscenze scientifiche. Le tre strategie d’intervento sono: intervento a valle (breve termine); recupero e riciclo (medio termine); cambiamento processi produttivi/prodotti (lungo termine). Riguardo i processi produttivi, i prodotti possono essere ridisegnati per usare meno risorse o farli durare di più.

Gli strumenti delle politiche di risanamento secondo il principio PPP (Polluter Pays Principle) sono: regolativi, economici, volontari. Gli strumenti regolativi riguardano il concetto di “command and control”, cioè regolamentazione, monitoraggio e sanzioni, concernono gli standard di emissione, di qualità, di processo, di prodotto. Emissioni zero: radioattive, amianto, sostanze ospedaliere (lastre radiologiche, per esempio). Lo standard di qualità differenzia e tutela meglio l’ambiente che ci interessa. Gli standard di processo sono importanti per imporre tecnologie produttive pulite, imponendo filtri, imponendo BAT (Best Available Technology).

Le norme sul prodotto disciplinano le modalità della fase di produzione e del “fine vita” dei prodotti. Per esempio, il divieto di uso del CFC. Limiti delle politiche command and control: definizione dei limiti; costo degli apparati di controllo.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
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