1.Un quadro d’insieme.
La fondazione dell’Accademia dell’Arcadia è l’evento principale del primo Settecento che segna un rinnovamento nella poetica e nel gusto. Nel trattato Della ragion poetica di Gian Vincenzo Gravina l’autore riconosce la grandezza di Dante paragonandolo a Omero. Ludovico Antonio Muratori nel trattato Della perfetta poesia italiana rivendica il valore della nostra tradizione poetica e propugna una funzione civile ed educatrice della poesia. L’Illuminismo contribuisce a un rinnovamento dei contenuti della poesia che si apre a contenuti civili e sociali. Giuseppe Parini critica gli stili di vita di una nobiltà improduttiva e priva della propria funzione sociale. Nel teatro Carlo Goldoni passa alla nuova commedia borghese realistica e di approfondimento psicologico e sociale. All’epoca il francese sostituisce il latino come lingua di comunicazione internazionale. Ugo Foscolo che attraverso tutta la parabola della Rivoluzione elabora spunti comuni alla più alta cultura europea alla luce della tradizione italiana.
- La poesia.
La prima metà del secolo è dominata dalla poesia di gusto arcadico. C’è anche un filone di poesia filosofica (Antonio Conti) importante per il Foscolo delle Grazie. L’origine delle idee di Carlo Gastone della Torre di Rezzonico è dedicata alla filosofia sensista di Condillac. Abbiamo anche il filone della poesia didascalica di origine cinquecentesca (Coltivazione del riso di Giambattista Spolverini). Al Neoclassicismo aderiscono Giovanni Fantoni, Vincenzo Monti, lo stesso Parini e il Foscolo.
2.1 La poesia arcadica.
I fondatori dell’Arcadia, i più importanti: Giovan Mario Crescimbeni, Gian Vincenzo Gravina, Giovan Battista Felice Zappi. In seguito a uno scontro procedurale i graviniani, tra cui Paolo Rolli, fondano l’Accademia dei Quirini. Con questa “depurazione” dagli elementi più sostanzialmente filosofici, l’Arcadia diviene più superficiale e accettabile pure al potere ecclesiastico. Tra i poeti ricordiamo ancora Eustachio Manfredi, Pietro Metastasio, Paolo Rolli.
2.2 La poesia ossianica e idillica.
Dagli anni Sessanta del Settecento si diffonde anche in Italia il modello della poesia ossianica, grazie alla traduzione di Melchiorre Cesarotti. Abbiamo poi: Aurelio de’ Giorgi Bertola, Ippolito Pindemonte.