1.1Tratti fondamentali.
Il Barocco è stato un fenomeno europeo che può valutarsi in un’ottica comparata, internazionale e interdisciplinare. Esso rappresentò una tendenza a enfatizzare gli aspetti formali delle varie arti, con una ricerca di soluzioni inedite, ardite e spettacolari. Si distingue per la sua forte carica eversiva nei confronti delle regole e dei precetti elaborati nel corso del Cinquecento. Il Barocco nasce in un’epoca di grandi cambiamenti filosofici e scientifici e mira al superamento dei vincoli e alla creazione di opere in cui risplende l’abilità inventiva e la raffinatezza intellettuale dell’artista che deve essere originale. In letteratura l’esponente di punta italiano fu Giovan Battista Marino.
1.2Motivi e temi.
L’origine del termine è controversa. Alcuni ritengono derivi dal portoghese barroco (perla di fattezze irregolari w non sferica); altri, fra cui Croce, credono che sia legato alla cultura filosofico-scolastica, in cui barocco vuol dire un tipo di sillogismo logico solo in apparenza. Il termine ha assunto una sfumatura negativa che rimanda alla irregolarità o alla vuotezza artificiosa del fenomeno. Il Manierismo è una fase di passaggio che presagisce il Barocco che è caratterizzato da un’insofferenza alle regole. Ma mentre il Manierismo è interiore ed elitario, il Barocco è estroverso e popolare. Alla rigida divisione cinquecentesca fra i generi, il primo Seicento risponde con generi misti (tragicomico ed eroicomico) e con l’esaltazione della contaminazione tematica e stilistica. Il gusto barocco nasce in un clima culturale dominato da forze e spinte contradditorie, due delle quali hanno esercitato un influsso diretto sulle arti: 1) l’ideologia della Controriforma è egemonica, didattica e di propaganda 2) stravolgimento dell’immaginario collettivo per mezzo delle nuove scoperte tecnico-scientifiche e astronomiche.
La Chiesa cattolica per combattere il protestantesimo fece un uso politico della cultura. I progressi della scienza ebbero nell’imporsi della teoria copernicana, confermata dal sistema galileiano, a determinare un cambiamento di prospettiva, dal geocentrismo all’eliocentrismo.
Incertezza, instabilità, precarietà dell’uomo e sentimento di morte sono comuni nell’arte barocca.
Diversamente dal classicismo rinascimentale, il Barocco predilige le forme in movimento, indefinite, decentrate, trascoloranti, contorte o mutanti che esprimono il senso della labilità delle cose, della frantumazione della realtà del suo continuo trasformarsi e deperire. La metamorfosi è uno dei motivi più diffusi. Si lega alle Metamorfosi di Ovidio, modello letterario per Marino. La metamorfosi può anche voler dire travestimento, maschera, finzione. Da una parte questa condizione esprime il profondo disagio dell’uomo in una realtà sfaccettata e inspiegabile, dall’altra si lega con la necessità di fingere imposta dalla repressione e dal conformismo controriformisti. Torquato Accetto parlerà di “dissimulazione onesta”. Durante il Barocco, peraltro, trionfa il motivo della pazzia (Don Chisciotte di Cervantes, Amleto di Shakespeare). Il Barocco non occulta le contraddizioni dell’animo umano, le spettacolarizza.
Sotto il profilo lessicale e linguistico il Barocco si esplicita nella ricerca di figure retoriche (perifrasi, circonlocuzioni, metonimie, simboli e metafore) che rendono oscuro il significato. La prima figura retorica è quella della metafora. I poeti barocchi sembrano abbandonare del tutto l’idea di un messaggio da comunicare concentrandosi sullo stupire attraverso l’artificiosità sublime del linguaggio. due concetti-chiave: l’ingegno; una dote particolare, una meravigliosa forza dell’intelletto che consente al poeta di stabilire legami tra cose apparentemente non associabili. L’acutezza; che pertiene al lettore è la capacità di interpretare e decifrare i prodotti dell’ingegno, cioè i concetti. Fondamentale è il trattato dello spagnolo Baltasar Graciàn, Acutezza e arte dell’ingegno, delineatore di nuovi ideali etico-comportamentali. La sua esaltazione dell’ingegno letterario si accompagnava alla prudenza nelle relazioni sociali e di corte. Il nuovo intellettuale doveva risultare non solo raffinato e colto, ma anche in grado di intuire fantasiosamente per superare vincoli e ostacoli imposti dall’etichetta e dal controllo religioso e ideologico.
2.Contesti e confronti.
Il Seicento per l’Italia è in generale un secolo di crisi sia politica sia economica sia, ancora, demografica. È per lo più sotto il dominio spagnolo. Fallito il tentativo degli Asburgo di imporsi sugli Stati protestanti centro-settentrionali, la Pace di Westfalia del 1648 sancisce l’ascesa della Francia. Dopo questa data, la divisione fra Europa cattolica e protestante è netta. L’asse del progresso politico, economico e culturale si sposta a nord.