2.4Rapporti fra le letterature europee e quella italiana.
2.4.1I due tempi della poesia settecentesca.
Mentre nella prima parte del secolo abbiamo in genere opere di tipo rococò (argute, allusive verso i classici, ma con contatti con l’ingegnosità barocca). Nella seconda parte il gusto neoclassico si salda col pensiero illuminista. In contemporanea, soprattutto in Germania e Inghilterra, abbiamo già dei caratteri protoromantici.
Tra fine Settecento e inizio Ottocento si assiste al declino della cultura antica in quanto modello assoluto da imitare e alla sua sostituzione con il nuovo immaginario romantico-moderno. In Inghilterra abbiamo Alexander Pope (gusto rococò). Nasce anche il gusto per il ‘primitivo’: lo scozzese Macpherson pubblica libere versioni di canti tradizionali gaelici che riscuotono un grande successo nonostante siano falsi e inventati da lui: il ciclo di Ossian. Poi abbiamo: Edward Young, Thomas Gray. In Francia abbiamo Nicolas Boileau. Un vero rinnovamento lo abbiamo col Neoclassicismo del poeta André Chenier. In Germania abbiamo lo Sturm und Drang che riscopre, in opposizione al razionalismo illuminista, la riscoperta dell’istinto e delle forze della natura. Suoi esponenti: Friedrich Schiller e Johann Wolfgang Goethe. Abbiamo anche Friedrich Hölderlin nel celebre Canto del destino di Iperione.
2.4.2La narrativa.
I protagonisti sono i gruppi sociali emergenti, la borghesia commerciale e industriale. Daniel Defoe nel Robinson Crusoe enuncia i valori di operosità e sviluppo della nuova borghesia. Nel rapporto con Venerdì si intravede l’essenza del colonialismo europeo, sempre in bilico tra civilizzazione e sfruttamento. Sempre di Defoe ricordiamo anche il Moll Flanders, una storia di avventure e inganni di una donna spregiudicata tra Europa e America. Abbiamo poi Samuel Richardson di cui ricordiamo Pamela o la virtù ricompensata, e Clarissa. Di Henry Fielding ricordiamo il romanzo Tom Jones. Un caso a parte è quello di Laurence Sterne (La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo, e del Viaggio sentimentale attraverso la Francia e l’Italia. Con Sterne il romanzo moderno si apre a una ricognizione sulle modalità e sul senso della scrittura narrativa.
Nasce in Francia il racconto filosofico: Lettere persiane di Montesquieu; Zadig, Micromega, L’Ingenuo, Candido di Voltaire. Candido ha come bersaglio il finalismo ottimista di Leibniz. Abbiamo poi J.J. Rousseau (Giulia o la nuova Eloisa, Le confessioni [autobiografia compiutamente moderna]). In Germania: Goethe, I dolori del giovane Werther. Avrà un grande successo. Il Werther sarà il modello principale delle Ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo. Sempre di Goethe abbiamo: Anni di apprendistato di Wilhelm Meister.