4.La Gerusalemme liberata.
Inizia pure a elaborare i Discorsi dell’arte poetica. Egli intende inaugurare il canone compositivo del poema eroico. Da una parte accetta il canone aristotelico, dall’altra è contrario a una sua applicazione troppo rigida. Secondo Tasso l’autore del poema eroico deve raccontare vicende vere e storiche, ma può ravvivarle con episodi di sua invenzione, ma plausibili. La Gerusalemme liberata è un poema di venti canti in ottave che racconta gli ultimi mesi della prima crociata. Entra, nel poema, in gioco pure il diavolo, facendo leva su due passioni: l’orgoglio e l’amore. Rinaldo finisce nelle mani della maga Armida, ma solo quando si converte e ritorna a combattere, i cristiani potranno conquistare Gerusalemme. Nel poema c’è un contrasto tra genere epico e romanzesco. Nel racconto si crea una tensione tra la ricercata unità e la sua varietà nelle avventure individuali; vi è anche contrasto fra unità e varietà dei luoghi. Nei contenuti c’è l’opposizione tra valori cavallereschi (comuni con i pagani) e valori cristiani. Tasso è uomo della Controriforma, tuttavia contrastato. Un ulteriore contrasto è quello tra contenuto veritiero e forma retoricamente elaborata e “falsa”. Riprende Lucrezio dove dice che il contenuto etico del poema sarebbe come la medicina amara data al bambino malato per mezzo di un dolce sciroppo. I critici hanno notato una certa ambiguità nella Gerusalemme: da una parte l’ascetismo cristiano e il valore guerriero, dall’altra i suoi versi esaltano, in certi punti, l’amore, la bellezza, il piacere. I valori epico-cristiani si incarnano in Goffredo di Buglione, uomo guidato da Dio con un forte senso della propria missione, quelli cavallereschi in Rinaldo, presentato come (inventato) antenato degli Este, guerriero italiano valoroso, irruente, indisciplinato e orgoglioso. Il rapporto che lega i due personaggi è dunque quello che lega la ragione all’istinto che deve comunque essere subordinato alla ragione.
Solimano e Argante sono i due principali personaggi pagani. Argante è combattente indomito e feroce; Solimano è molto più sfaccettato e non privo di grandezza tragica. Nel campo pagano gli eroi portano valori ‘multiformi’ che in parte mancano nell’ ‘uniforme’ campo cristiano. Il guerriero cristiano Tancredi è caratterizzato dalla malinconia, innamorato della bella Clorinda che scoprirà essere il misterioso guerriero ferito a morte in duello e convertitosi in punto di morte. Nella Liberata, per non turbare la verosimiglianza del racconto gli interventi sono in genere impliciti oppure si configurano come esclamazioni patetiche che accrescono l’effetto emotivo (gusto manieristico). Tasso rinuncia a ogni traccia di comicità e ironia.
Nel Furioso abbiamo uno stile ‘medio’; nella Liberata uno stile ‘tragico’ o ‘magnifico’ con un lessico ricco di latinismi e arcaismi e una sintassi asimmetrica e frantumata.
La Gerusalemme conquistata.
Si contraddistingue per una maggiore aderenza al modello dei poemi epici classici: il numero di canti è di 24, come nell’Iliade di Omero. Goffredo e Rinaldo sono quasi dei sosia di Agamennone e Achille. L’assedio di Gerusalemme è simile a quello di Troia. Nella Conquistata cresce l’importanza dell’allegoria. La Conquistata è anche più aderente a quella verità storica riscontrabile nelle cronache medievali della crociata.
