Il Cinquecento-Torquato Tasso-Altre opere.

Dieci domande sul Tasso
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I Dialoghi.

L’internamento a S. Anna fu propedeutico all’acquisizione di una cultura filosofica e teologica. I Dialoghi sono 26 in tutto e vi si dedica dal 1578 alla morte.

Si dividono in “dialoghi speculativi” e “dialoghi civili”, i primi approfondiscono la conoscenza teorica di un oggetto, i secondi propongono modelli di comportamento etico e politico. Egli affronta sia argomenti chiave della riflessione filosofica (amore, arte, virtù…) sia argomenti in apparenza superficiali (le maschere, il gioco). Il modello è quello del dialogo platonico. Tenta anche di conciliare le idee di Platone e quelle di Aristotele. Il dialogo più celebre è il Messaggiero (1580-87). Lo spirito apparso al Tasso si rivela un’entità non reale, ma una proiezione allegorica dell’opinione platonica.

Il Re Torrismondo.

È una tragedia fosca di argomento nordico. È in 5 atti intervallati da cori. La trama è ricavata dall’opera storica di un autore svedese, Olaf Stor, incentrata su una scabrosa storia di incesto richiamante i miti classici di Edipo e Fedra.

Le lettere.

L’epistolario comprende circa 2000 lettere. Dalle lettere emerge una personalità contrastata o forse, come osservato dalla critica, emergono le maschere con cui il poeta nasconde i lati più oscuri del suo animo.

Le ultime opere.

Ricordiamo Le sette giornate del mondo creato. È in sette libri di endecasillabi sciolti. Narra la creazione del mondo ispirandosi alla Genesi e agli Esameroni di San Basilio e S. Ambrogio.

Abbiamo inoltre i poemetti Il Monte Oliveto, Le lagrime di Maria Vergine e Le lagrime di Gesù.

6.La fortuna.

Gli elementi del mito tassiano sono due: il contrasto tra il poeta e il potere e il legame tra genio e follia.

Goethe ne scrisse una tragedia, Byron e Baudelaire gli dedicarono dei versi. Montaigne e Rousseau ne scrissero. Ci fu anche un’aspra polemica tra ‘ariostisti’ e tassisti’. La Liberata fu di ispirazione di pittori (Annibale Carrocci, Nicolas Poussin, Giovan Battista Tiepolo) musicisti (Angelo Monteverdi, Lulli, Gluck, Gioacchino Rossini).

Per la critica, Eugenio Donadoni (Torquato Tasso, 1920-21) mette in evidenza la sostanza autobiografica dei personaggi della Liberata. Mario Fubini ha analizzato i procedimenti stilistici individuando due direzioni della fantasia poetica tassiana: la sensualità acuta e sottile e il doloroso e tragico sentimento della condizione umana. Giovanni Getto coglie nella Liberata una sensibilità prebarocca malinconica e disincantata. Lanfranco Caretti riconosce le antitesi della vita spirituale del Tasso rivendicandone una ricomposizione, garantita dallo strumento stilistico in grado di fondere un doppio registro (mirabile, patetico). Ezio Raimondi, Guido Baldassarri inseriscono Tasso nella cultura manieristica tardo cinquecentesca. Sergio Zatti propone un’analisi su presupposti narratologici e/o psicanalitici.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 con Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023 e con Amazon Kdp nel 2024.