di Sergio Mauri
- Le prose del Carducci, secondo il professor Mario Pazzaglia, già autore di diversi libri sulla letteratura italiana, sono infirmate dalla mancanza di una salda teoria estetica per cui accoglie contrastanti linee di pensiero positivistiche e romantiche, con ondeggianti teorie, in cui mescola stimoli e pregiudizi. Fu avverso a De Sanctis ed appartenne alla scuola erudita e storica.
- Walter Binni, già docente universitario, parla della presenza in Carducci di due registri, due poli di attrazione – irrisolti – che sono costituenti della sua poesia: quello romantico dei sentimenti e quello classico che cerca di ricomporre la confusione da essi creata.
- Natalino Sapegno sostiene che le prove migliori il Carducci le da negli anni giovanili giacobini e rivoluzionari. Tuttavia, la formazione limitata e provinciale del Carducci ne hanno segnato l’inadeguatezza futura, diluendo grandi ideali in un generico nazionalismo in cui giustizia e libertà sono ideali ormai vaghi.
