Le rivelazioni di Seymour Hersh.

Le rivelazioni di Seymour Hersh
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di Sergio Mauri

Voglio qui dire qualcosa sulle ultime rivelazioni di Seymour Hersh, attraverso il suo blog su Substack, già pluripremiato giornalista investigativo americano. Le sue rivelazioni sull’operazione North Stream portata a termine da USA e Norvegia, cioè dalle rispettive unità operative marine e subacquee, non mi trova sorpreso. In effetti, come già osservato, il cui prodest? Aveva già una sua risposta. Io, quindi, credo che Hersh abbia avuto le informazioni giuste che tuttavia non può rivelare per deontologia professionale. Ed è su questo punto che alcuni, poco seriamente, lo attaccano.

Una delle testate che lo attacca è Open online, fondato da Enrico Mentana. Non è l’unica che cerca di screditarlo, ma mi ha colpito la dovizia di particolari e il tempismo adottati. Senza nulla togliere a Mentana, e a chi ci lavora, la testata è apertamente (e acriticamente) schierata con l’Ucraina. Conflitto d’interessi, dunque, intorno al tema North Stream. Hersh, dunque, non può rivelare le sue fonti, che lui dice essere una e coperta, (ascoltate tutta l’intervista), per deontologia professionale, e i suoi detrattori fanno finta di non saperlo, ma nel suo blog Hersh da alcuni riferimenti su corpi militari e di intelligence coinvolti che, detto tra di noi, difficilmente non ne sanno niente sull’accaduto. Il che avvalora ciò che dice Hersh. Ribadisco, quindi, che Hersh, dal mio modesto punto di vista, sta dicendo il vero, scoprendo l’acqua calda in un certo senso, visto che molti di noi già sospettavano una cosa del genere. E in buona compagnia, se siete andati sul link precedente. Aggiungo che un giornalista del suo livello, non ben visto dall’establishment USA e autore del tristemente famoso report sul Massacro di My Lai e delle torture di Abu Ghraib, non si va a sputtanare inventandosi le responsabilità operative del caso North Stream.

In Italia, le sue rivelazioni non sono state notate, diciamo così, forse anche per la difficile gestione del contenuto delle stesse. E tuttavia il fronte contro la guerra che non annovera solo Santoro, Orsini e, indirettamente, Lucio Caracciolo, per nominare solo i più importanti, vede anche un Sergio Romano, personaggio non trascurabile del panorama politico-culturale italiano, rilasciare un’intervista – coraggiosa – in cui parla apertamente di guerra alla Russia. Ciò che fa il fronte occidentale in sostegno all’Ucraina, non è un’invenzione dei putiniani allora, è una concreta realtà ed è in atto da tempo. Hersh, allora, non è più un caso isolato di un vecchio giornalista che vuole continuare a battere il colpo, ma rivela cose normali che accadono nel corso di una guerra. Per essere corretti, comunque, è stata data voce a Hersh da Piazza Pulita, Secondopiano News, e altri ancora.

Mi lascia molto perplesso che The Intercept, il sito di giornalismo investigativo, anch’esso schierato con l’Ucraina, non ne abbia parlato finora, ma magari lo farà nei prossimi giorni.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022.
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