di Sergio Mauri
Da Nigel Warburton, Il primo libro di filosofia, Einaudi, 1992.
La forma significante è una determinata relazione tra le parti dell’opera d’arte, che non ha nulla a che fare con interessi pratici. (pp. 188-191) La forma significante è una certa relazione tra le parti dell’opera d’arte e può essere assunta per tutte le arti. Si tratta di una proprietà indefinibile che i critici sensibili possono riconoscere intuitivamente in un’opera d’arte. Le opere d’arte autentiche, dunque, producono nell’ascoltatore o nel lettore un’emozione estetica che è diversa dalle emozioni della vita quotidiana, poiché essa si caratterizza per non avere nulla a che fare con gli interessi pratici.
Approfondimenti.
Clive Bell, un critico d’arte britannico del XX secolo, è noto per aver introdotto il concetto di “forma significante” nella sua teoria estetica. Secondo Bell, la forma significante si riferisce all’insieme degli elementi visivi presenti in un’opera d’arte che suscitano un’emozione estetica nell’osservatore.
Nella sua opera più famosa, “Art” (1914), Bell discute della teoria del “significante estetico”, sostenendo che l’arte ha un valore in base alla sua capacità di evocare un’emozione specifica, che lui chiama “emozione estetica”. Questa emozione è causata dalla contemplazione della forma significante, cioè dalla disposizione degli elementi visivi come linea, colore e forma, piuttosto che dal significato oggettivo o dalla rappresentazione del soggetto dell’opera.
Secondo Bell, la forma significante ha un valore intrinseco nell’arte, indipendente da fattori esterni come il soggetto raffigurato o il realismo dell’opera. Quindi, l’opera d’arte è apprezzata principalmente per la sua capacità di provocare un’emozione estetica attraverso la disposizione e l’armonia degli elementi visivi, che agiscono come forma significante.
Questa idea di Bell sulla forma significante è stata oggetto di discussione e critica nel campo dell’estetica, ma ha comunque influenzato il pensiero artistico e la teoria estetica, contribuendo a mettere in luce l’importanza dell’esperienza estetica e della reazione emotiva nell’apprezzamento dell’arte.