Che cos’è la forma significante?

Il primo libro di filosofia-Nigel Warburton
Il primo libro di filosofia-Nigel Warburton, Il principio antropico, Che cos'è il funzionalismo?, Funzionalismo, Che cos'è il realismo causale?, Realismo causale, Che cos'è la libertà negativa?, Libertà negativa, Isaiah Berlin, Che cos'è un enunciato sintetico?, Enunciato sintetico, Enunciato analitico, che cos'è un enunciato osservativo?, Che cos'è l'occasionalismo?, Che cos'è l'utilitarismo negativo?, Che cos'è il comportamentismo?, Che cos'è l'argomento della stanza cinese?, John Searle, Cosa sono le qualità primarie?, Qual è una definizione di fede?, Che cos'è la forma significante?, Che cos'è il realismo rappresentativo?, Che cos'è il solipsismo?, Che cos'è il relativismo normativo?, Che cos'è la libertà positiva?, Che cos'è il realismo del senso comune?, Che cos'è la fallacia intenzionale?,

di Sergio Mauri

Da Nigel Warburton, Il primo libro di filosofia, Einaudi, 1992.

La forma significante è una determinata relazione tra le parti dell’opera d’arte, che non ha nulla a che fare con interessi pratici. (pp. 188-191) La forma significante è una certa relazione tra le parti dell’opera d’arte e può essere assunta per tutte le arti. Si tratta di una proprietà indefinibile che i critici sensibili possono riconoscere intuitivamente in un’opera d’arte. Le opere d’arte autentiche, dunque, producono nell’ascoltatore o nel lettore un’emozione estetica che è diversa dalle emozioni della vita quotidiana, poiché essa si caratterizza per non avere nulla a che fare con gli interessi pratici.

Approfondimenti.

Clive Bell, un critico d’arte britannico del XX secolo, è noto per aver introdotto il concetto di “forma significante” nella sua teoria estetica. Secondo Bell, la forma significante si riferisce all’insieme degli elementi visivi presenti in un’opera d’arte che suscitano un’emozione estetica nell’osservatore.

Nella sua opera più famosa, “Art” (1914), Bell discute della teoria del “significante estetico”, sostenendo che l’arte ha un valore in base alla sua capacità di evocare un’emozione specifica, che lui chiama “emozione estetica”. Questa emozione è causata dalla contemplazione della forma significante, cioè dalla disposizione degli elementi visivi come linea, colore e forma, piuttosto che dal significato oggettivo o dalla rappresentazione del soggetto dell’opera.

Secondo Bell, la forma significante ha un valore intrinseco nell’arte, indipendente da fattori esterni come il soggetto raffigurato o il realismo dell’opera. Quindi, l’opera d’arte è apprezzata principalmente per la sua capacità di provocare un’emozione estetica attraverso la disposizione e l’armonia degli elementi visivi, che agiscono come forma significante.

Questa idea di Bell sulla forma significante è stata oggetto di discussione e critica nel campo dell’estetica, ma ha comunque influenzato il pensiero artistico e la teoria estetica, contribuendo a mettere in luce l’importanza dell’esperienza estetica e della reazione emotiva nell’apprezzamento dell’arte.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
** Se puoi sostenere il mio lavoro, comprami un libro **