Cause economiche dell’inflazione negli Stati Uniti d’America e in Europa.

Cause economiche dell'inflazione negli Stati Uniti d'America e in Europa
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di Sergio Mauri

Le cause dell’inflazione in Europa.

L’aumento dei costi energetici e alimentari spiega la metà dell’inflazione in Europa e solo un quinto di quella negli Stati Uniti. Si può dedurre che nell’area dell’euro siamo di fronte a un’inflazione che deriva principalmente dall’offerta, mentre negli Stati Uniti vi è ormai un’inflazione tipica per una domanda radicata nell’economia, dall’aumento dei consumi.  In questa constatazione ne rientra un’altra: le nostre imprese sono fortemente penalizzate dalla crisi energetica, quelle statunitensi no. Inoltre; l’inflazione ha sostenitori e oppositori. Molti credono che un certo tasso di inflazione sia positivo per un’economia fiorente, ma un’inflazione eccessiva può causare serie preoccupazioni. L’inflazione può svalutare significativamente le valute e, nel peggiore dei casi, è una componente chiave di una recessione. Per questo la Banca Centrale Europea, che gestisce la politica monetaria nei paesi della zona euro oltre che in Italia, cerca di mantenere l’inflazione al di sotto del 2% annuo e recentemente l’aveva anche tenuta più bassa.
L’inflazione è definita come un aumento sostenuto del livello generale dei prezzi e, se non è inclusa in quello che è considerato un livello “ideale”, rappresenta uno dei maggiori mali del sistema economico – ad esempio, la BCE vede il 2% a medio termine. Per misurare l’inflazione monetaria, agenzie statistiche come l’Istat fanno riferimento a diversi indici, tra cui: l’Indice dei prezzi al consumo (NIC) per l’intera comunità, l’Indice dei prezzi al consumo (FOI) per famiglie e lavoratori, e a livello europeo l’indice armonizzato dei consumatori Eurostat utilizza il prezzo (IPCA).

Le cause dell’inflazione negli Stati Uniti d’America.

Come accennato in precedenza, l’inflazione rappresenta un aumento generale del livello dei prezzi. Viene regolarmente misurato dalle agenzie statistiche che monitorano i prezzi dei beni e servizi che il consumatore medio acquista di più e questi prezzi rappresentano il costo della vita. Esiste un cosiddetto “paniere di riferimento”, che viene regolarmente aggiornato dalle agenzie statistiche per tenere conto dei cambiamenti culturali nei consumi.
L’iperinflazione è un’inflazione anormalmente rapida, che di solito cambia di oltre il 50% in un mese. In casi estremi, questo tipo di inflazione può causare il collasso del sistema monetario di un paese o addirittura dell’economia. Uno degli esempi più eclatanti di iperinflazione si è verificato in Germania nel 1923, quando i prezzi sono aumentati del 2.500% in un mese! Allo stesso modo, in Zimbabwe, l’iperinflazione ha portato alla stampa di 100 trilioni di dollari che valgono solo pochi dollari. L’iperinflazione si è verificata anche in Ungheria e Argentina nel 20° secolo, episodi che hanno portato a scelte politiche per lo più nefaste. Il populismo, infatti, finisce sempre male, spesso in dittatura.

Negli Stati Uniti attualmente l’inflazione, come accennato, è dovuta all’aumento dei consumi, quindi dal lato della domanda, anche tenendo presente che, gli Stati Uniti hanno, a differenza dell’Europa, una demografia sicuramente più dinamica. Ed è proprio questa diversità di origini nella manifestazione del fenomeno inflazione che ci dovrebbe preoccupare e portarci al riparo dal subirle senza reagire.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e studioso di storia, filosofia e argomenti correlati. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Hammerle Editori nel 2014 e con Historica Edizioni nel 2022.
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