I fatti di Volgograd e una lettura del terrorismo islamico.

Volgograd_Trolleybus_bombing
Volgograd_Trolleybus_bombing

Gli attentati di Volgograd sono un messaggio per il ruolo della Russia nella guerra siriana. Tuttavia, in questo post, non analizzerò questo aspetto ma quello più ampiamente culturale. Per capire (non per giustificare) l’azione di un novello Bin Laden come Umarov e della galassia terroristica, dobbiamo partire da qualche constatazione:
1-frustrazione del mondo musulmano dopo la caduta dell’Impero Ottomano;
2-frustrazione dei suoi interessi politici ed economici;
3-si possono capire (non giustificare) i seguaci del terrorismo islamico tenendo conto dell’educazione che hanno ricevuto, oltre che della frustrazione di cui sopra;
4-distinzione tra manovalanza e dirigenti di questo “movimento”, dirigenti tutti molto occidentali non solo per frequentazioni, studi, ma anche per il modo di usare i media e la politica al loro interno e verso il mondo esterno.

Nel mondo musulmano (quindi non solo arabo o arabofono) tutte le manifestazioni terroristiche finora avvenute (Marocco, Arabia Saudita, Indonesia, Pakistan, Irak, Egitto, Palestina, tanto per citare le più importanti…) si sono dimostrate organiche all’occidentalizzazione inevitabile di quelle zone (riforme ed aperture per il momento timide ma sicure dal Marocco all’Arabia Saudita: quest’ultima si sta effettivamente occidentalizzando attraverso lo “studio” del voto alle donne e le prime elezioni municipali libere) per quanto criticabile il fenomeno possa essere. Solo un pazzo – e noi non crediamo che Bin Laden sia stato tale o un Umarov possa oggi esserlo – potrebbe pensare di potersi ergere allo stesso livello di una potenza militare ed economica come quella americana. Non è più in grado di farlo la Russia e non è ancora in grado di farlo la Cina (secondo l’ultimo “Foreign Affairs”). A questo punto la domanda è inevitabile: qual’è il gioco ? Crediamo che il terrorismo sia sempre un fattore di stabilizzazione mascherato da pretese rivoluzionarie: lo è stato in Italia, lo sarà per il mondo islamico. Quando perderà definitivamente vedremo che mondo avrà contribuito a costruire.

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