Estensione del dominio della manipolazione di Michela Marzano.

Estensione del dominio della manipolazione
Estensione del dominio della manipolazione

Editore: Mondadori

Prezzo: 18,00 €

Pagg. 202

ISBN-13: 9788804591290

Il tema trattato dalla Marzano è di quelli che periodicamente ci fanno tirare il freno a mano per capire a che punto del nostro percorso, come collettività umana, siamo giunti. Si tratta dei valori – e di conseguenza dell’applicazione di modelli – che contraddistinguono il nostro vivere sociale. Domande come quelle che si pone la Marzano, a dire il vero stanno diventando via via più frequenti nel mondo intellettuale dell’Occidente e, i problemi e l’approccio ad essi, tracimano anche in altre forme di rappresentazione della realtà. Sarà perché è da un pò di tempo che siamo bloccati nell’acritica ammirazione di un modello economico e sociale (ormai l’unico) che periodicamente ci tiene in sospeso con crisi da cardiopalma. L’autrice, italiana ma francese acquisita, può essere definita come un “cervello in fuga” dalla nostra realtà, talora molto asfittica per le persone di talento, in qualsiasi campo quest’ultimo venga esercitato.

L’autrice parte dalla constatazione che il pensiero manageriale esca dal proprio ambito per riversarsi nelle altre sfere dell’esistenza. Nel libro si ripercorrono le fasi di questa “invasione di campo” che inizia negli anni ’80 negli USA, ma che viene importato con entusiasmo (e senso di necessità) in Europa occidentale. Si parte quindi dall’ideologia del “self made man”, per indagare i costi della stessa, insiti nell’affermazione “imporsi agli altri a qualunque prezzo”.

Poi, con una carrellata di argomenti altamente esplicativi, la Marzano pone l’accento sul lavoro che da mezzo e completamento di vita ne è diventato il fulcro centrale, insostituibile ed emarginante. Il lavoro non rende liberi, dunque. Ma è meglio scorprilo tra le righe di questo grande libro, altrimenti ci troveremmo – direttamente – all’entrata di un campo di concentramento. E mentre il confine tra sfera pubblica a privata diviene sempre più sottile ad esclusivo vantaggio della produzione e quindi del lavoro, la presunta responsabilizzazione del lavoratore appare per quello che realmente è: scaricamento verso il basso delle problematiche insite nei processi produttivi, nelle relazioni aziendali, eccetera. Interessante infine ciò che riguarda la politica che, secondo l’autrice, ha sposato totalmente l’impostazione manageriale del sistema economico o, per usare un’altra metafora, ne è stata totalmente inglobata. La situazione così ben delineata dalla Marzano non sarà forse figlia di questi quasi 30 anni di pensiero unico?

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