Somin-Caplan-Libertariani-Filosofia della scienza-20.

Filosofia della scienza
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di Sergio Mauri

Ancora su Bryan Caplan. Caplan ha una formazione economica, Somin giuridica. Viste le condizioni di ignoranza diffusa si dovrebbe, dunque, trovare un modo innanzitutto per intaccare quell’ignoranza. Potremmo anche dire che la democrazia funziona perché interpreta il volere degli elettori e proprio per questo sbaglia.

Quindi, ecco i falsi miti sulla democrazia di cui liberarci: 1) il tradimento degli eletti 2) votare con la pancia. Per quanto riguarda il primo mito, la posizione dei libertariani è quella di affermare che proprio grazie al fatto che i politici eletti si preoccupano di mantenere le promesse, magari non tutte, ma per lo più, fanno sì che si implementino politiche sbagliate. Abbiamo quindi a che fare con l’irruzione del problema del consenso delle masse, come viatico di governo (o di dominio). Per quanto riguarda la seconda questione, si è osservato che il problema è diverso, poiché il voto è socio-tropico, ovvero fa sentire bene chi vuole siano adottate certe politiche e quindi le vota. Dunque, dovremmo proprio cominciare con il liberarci di questi due miti.

Vediamo ora la questione del protezionismo. Dal vantaggio comparato[1] di Ricardo sappiamo come il protezionismo sia fallimentare.

Torniamo alla democrazia che, abbiamo accennato prima, fallisce perché gli eletti mantengono, per lo più, le promesse. Oggi, inoltre, abbiamo la questione aggiuntiva della democrazia diretta, entrata qualche anno fa nel dibattito, che la Rete rende, almeno come ipotesi tecnicamente realizzabile, possibile.

Per Caplan, libertariano della Mason University, l’alternativa al dominio della maggioranza non è la dittatura, ma i mercati. Per Locke lo Stato doveva essere minimo. Oggi lo Stato ha fallito anche per quanto concerne la sicurezza. Le forme della democrazia possono essere diverse, da quella parlamentare a quella presidenziale in poi. Il problema non è solo di forma, ma pure di raggio, cioè di raggio d’azione. Quali norme devono essere scelte collettivamente e quali no? Ogni scelta collettiva, inevitabilmente, riduce la libertà individuale. Le scelte collettive riducono quelle individuali. Tuttavia, permettere tutto non è possibile, almeno uccidere e rubare devono essere proibiti. La democrazia, dunque, è una tecnica per operare/fare/prendere delle scelte giuste. Anzi, è una tecnica per capire quante scelte collettive devono essere prese in democrazia. Per Caplan devono essere poche.

Per i Liberal, invece, cioè i progressisti, al contrario, se ne devono prendere – collettivamente – molte. Per i libertariani invece lo Stato deve fare il minimo, di tutto il resto si occupa il mercato. Per lo psichiatra libertariano Szasz, droghe e farmaci devono essere consentiti, con il limite di non vendere droghe o farmaci ai bambini di sei anni.


[1] Secondo questa teoria, le nazioni possono trarre vantaggio dalle loro relazioni commerciali con altre nazioni, sfruttando i loro punti di forza nella produzione e nell’esportazione. La teoria è basata sulla presunzione che i paesi possano produrre un determinato bene con meno costi rispetto a un altro; quindi, possono trarre vantaggio economico da questo. Le principali caratteristiche della teoria del vantaggio comparato sono:

  1. Specializzazione: si presuppone che i paesi si specializzino nella produzione di beni in cui hanno un vantaggio comparato rispetto ad altri paesi.
  2. Scambio: si afferma che il commercio internazionale è vantaggioso perché permette ai paesi di scambiare i beni che producono con quelli che non producono.
  3. Benefici reciproci: secondo la teoria del vantaggio comparato, entrambi i paesi che commerciano traggono benefici dallo scambio.
  4. Competizione: la teoria del vantaggio comparato presuppone che i paesi siano in competizione l’uno con l’altro per la produzione dei beni.

In sintesi, la teoria del vantaggio comparato sostiene che il commercio internazionale è vantaggioso perché consente ai paesi di specializzarsi nella produzione di beni in cui hanno un vantaggio comparato, scambiandoli con quelli in cui sono meno efficienti.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d’Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014 e con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 e Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023.
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