Le radici del Novecento. Seconda parte.

Il Novecento
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di Sergio Mauri

Il socialismo in Europa.

Nel 1875 nasce l’SPD in Germania.

Nel 1882, in Francia, nasce il partito socialista che poi si scinde. Si riunirà nuovamente nel 1905.

In Italia il partito socialista viene fondato nel 1892 a Genova. Si chiama dapprima Partito dei Lavoratori Italiani, poi, dal 1895 diventa Partito Socialista Italiano. Filippo Turati ne è l’esponente principale.

In Gran Bretagna non si impone il marxismo. Maggiore influenza ebbe la Società Fabiana (strategia gradualista e moderata).

Tutti i partiti socialisti avevano degli obiettivi comuni: auspicavano il superamento del sistema capitalistico e la gestione sociale dell’economia. Questi partiti erano internazionalisti e pacifisti ed erano eredi della Prima Internazionale Socialista che si era dissolta all’inizio degli anni ’70 del 19° secolo.

La 2^ Internazionale.

Nasce nel 1889. I principali partiti socialisti europei si riunirono a Parigi per approvare alcune importanti deliberazioni: la richiesta della limitazione della giornata lavorativa a 8 ore e la proclamazione di una giornata mondiale di lotta per il 1° maggio di ogni anno.

La 1^ Internazionale voleva costituire una classe dirigente unitaria per tutto il movimento socialista; la 2^ fu una federazione di partiti nazionali autonomi e sovrani.

I congressi dell’Internazionale furono luogo di incontro sui grandi problemi che riguardavano l’evoluzione dei movimenti operai europei: lo sciopero generale, la lotta contro la guerra, la questione coloniale.

Nei partiti socialisti, in cui domina il marxismo, si delineano due tendenze: quella revisionista o socialdemocratica e quella ortodossa o rivoluzionaria.

Il principale interprete della 1^ tendenza fu Eduard Bernstein.

La dottrina sociale della Chiesa cattolica.

Leone XIII° cerca di trovare una proposta sociale coerente con il Vangelo. Questa ricerca si concretizza nel 1891 con l’enciclica Rerum Novarum (Sulle cose nuove) in cui 1) si denunciano gli eccessi del capitalismo 2) si condannano le teorie socialiste e collettiviste 3) si invita lo Stato ad intervenire 4) si condanna la lotta di classe.

Democrazia Cristiana e modernismo.

Vige per i cattolici il non expedit, cioè il divieto a partecipare alla vita politica italiana. Si voleva costruire un partito politico democratico ispirato ai valori del cristianesimo. Pio X°, successore di Leone XIII°, superò parzialmente il non expedit: i cattolici potevano essere eletti, ma non costituire un partito. Il non expedit viene superato totalmente solo nel 1919 con la fondazione del Partito Popolare Italiano fondato dal sacerdote siciliano Luigi Sturzo.

Il pontificato di Pio X° si distingue per la condanna del modernismo con l’enciclica Pascendi Dominici gregis del 1907.

Suffragette e femministe.

La rivoluzione industriale rimuove l’isolamento femminile ed inserisce la donna nella produzione capitalistica.

Nella 2^ metà dell’800 nasce in Inghilterra e negli USA il movimento delle suffragette che rivendicavano l’estensione del suffragio alle donne. Queste donne erano per lo più di estrazione borghese, ma gli obiettivi del movimento coinvolgevano anche le donne di estrazione sociale più bassa, in direzione della universalizzazione dei diritti civili e sociali.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e studioso di storia, filosofia e argomenti correlati. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Hammerle Editori nel 2014 e con Historica Edizioni nel 2022.
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