Noi e loro: etiche a confronto.

Monumento_a_los_caídos_en_Puente_LLaguno
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[Traduco dal sito Aporrea.org, un articolo riguardante il decreto di amnistia, firmato dal presidente venezuelano Hugo Chavez Frias, per i crimini commessi dai militari golpisti nell’aprile del 2002.]

Il 31 dicembre del 2007 il presidente venezuelano Hugo Chavez ha annunciato come gesto di buona volontà, l’emissione di un decreto di amnistia verso coloro che si sono macchiati di vari reati e delitti contro l’ordine costituito, di cui segue il dettaglio:

– Per la redazione del decreto del governo di fatto del dittatore Pedro Carmona nell’aprile 2002;

– Per la firma al decreto del decreto del governo di fatto di Pedro Carmona dell’aprile 2002;

– Per la presa violenta del governo della Merida il 12 aprile del 2002;

– Per la illegittima privazione della libertà dell’ex-ministro degli Interni e Giustizia Rodriguez Chacin il 12 di aprile del 2002;

– Per aver commesso delitti di istigazione e ribellione militare prima del 2 dicembre 2007;

– Per i fatti dell’11 aprile del 2002 a Puente Llaguno che non siano crimini di lesa umanità;

– Per la presa violenta del comune di Junin nello Stato di Tachira nell’aprile del 2002;

– Per la presa violenta del governo del governo dello Stato di Tachira nell’aprile del 2002;

– Per aver raso al suolo la casa di Iris Varela nell’aprile del 2002;

– Per la presa violenta del Palazzo di Giustizia dello Stato di Tachira nell’aprile del 2002;

– Per la presa violenta di VTV il 12 aprile del 2002;

– Per i fatti violenti sulle accaduti sulle navi petroliere durante il sabotaggio petrolifero del 2002-2003;

– Per le accuse di ribellione civile verificatesi anteriormente il 2 di dicembre del 2007;

Il decreto di amnistia verrà pubblicato oggi (1° gennaio 2008, n.d.r.) sulla gazzetta ufficiale. L’annuncio è stato dato dal canale statale della TV venezuelana durante un programma speciale nel quale il presidente Chavez ha rilasciato dei commenti circa il processo di liberazione degli ostaggi in mano alle FARC colombiane. Chavez ha affermato che l’anno 2008 sarà l’anno delle 3 “R”: revisione, rettifica e rilancio.

Chavez ha affermato il suo desiderio che la misura adottata sia recepita bene dai settori dell’opposizione. Prima della domanda della giornalista Vanessa Davies circa il modo in cui il popolo che l’appoggia interpreterà questa decisione, egli ha affermato che il popolo chavista è un popolo nobile e la recepirà nello stesso spirito con cui egli la sta trasmettendo. “Sto lanciando un segnale in rappresentanza di coloro che amano il cammino della pace”.

La misura si ha a poche settimane da ciò che Chavez ha affermato nel sottolineare gli sforzi dei cospiratori per destabilizzare il paese, nei giorni precedenti il referendum per la riforma costituzionale; “il Chavez permissivo si è fermato quella notte del 2002”.

[E’ intenzione di Chavez fare un gesto di disponibilità ed apertura verso l’opposizione golpista anche se quelle forze continuano a tramare anche oggi. Sono forze che vanno dagli ambienti dell’oligarchia venezuelana al governo americano, passando per gli ambienti della destra sia politica che religiosa europei. Ciò che Chavez ha dichiarato di interessante riguardo la sua amnistia è che è sua intenzione riconoscere e rispettare le differenze politiche degli avversari. Nonostante siano dei golpisti ed alcuni di essi siano imputati di gravi fatti criminosi. Un’ulteriore osservazione: quello di Chavez è un comportamento che qui in Italia non è nemmeno immaginabile. Pensate solo alla dura repressione ai danni di tutta la sinistra di casa nostra negli anni ’70-’80 e in primo luogo alle iniziative di persecuzione giudiziaria nei confronti dell’Autonomia Operaia, certamente non colpevole di crimini politici paragonabili a quelli dei golpisti venezuelani. Per esempio, a titolo d’esempio, possiamo citare la strage di Puente Llaguno dove i bolivaristi sostenitori di Chavez furono oggetto di un tiro al piccione da parte di gruppi armati dai militari golpisti. Il risultato di quella strage furono ben 19 morti. Nel nostro “democraticissimo” paese tutto ciò è impensabile ed è per questo che invito coloro che hanno a cuore il progresso dell’umanità a guardare con obiettivo favore ai processi in atto nella Repubblica Bolivariana del Venezuela.]

 

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