Nasce il “nuovo” governo.

Nasce il "nuovo" governo
Il Presidente incaricato Giorgia Meloni legge la lista dei Ministri, al termine del colloquio con il Presidente Sergio Mattarella.(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

di Sergio Mauri

Le consultazioni avvenute ieri con Mattarella hanno dimostrato che il PD è costituzionalmente incapace di qualsiasi opposizione seria. Direi addirittura incapace di rispetto nei confronti degli italiani che preferirebbero delle trattative di pace a una guerra che rischia di degenerare ai confini d’Europa e magari trascorrere un inverno meno problematico. Questo al netto di immani questioni economiche irrisolte e, forse, nel contesto italico, irrisolvibili. Nella sua autoreferenzialità il PD è riuscito a farsi superare a sinistra da Conte che certamente non è un massimalista. Il discorso di Conte di ieri ha addirittura superato quello di Letta in buon senso, una cosa non scontata. L’intelligenza di Conte sta tutta nell’aver occupato uno spazio politico lasciato dalla mancanza di una sinistra (o per lo meno di un’entità politica che non sia più realista del re). Un’intelligenza non da poco, che nemmeno i residui della “sinistra radicale” sono stati in grado di mostrare, abbarbicati come sono a ripetere parole d’ordine da piccolo circolo culturale, le quali parole d’ordine imprigionano e offuscano tutte le cose di buon senso dette.

Se non l’aveste notato, Conte ha detto che certo siamo nella NATO, ma non appiattiti su quelle posizioni. Gli altri, Meloni e Letta, per non dire di Calenda, nemmeno questo hanno detto.

Fu Dario Fo anni fa a dire che sarebbe dovuta essere la sinistra a fare cio’ che stavano facendo i 5 Stelle. E intendeva con contenuti piu’ pregnanti.

Certo, rimane pur sempre da spiegare, da parte di Conte, perché tre anni fa abbia salvato Salvini sul caso Diciotti mentre i suoi continuavano e continuano ad accusare gli altri quando poi non sono cosi immacolati.

Rimane poi il “vero” rappresentante del buon senso, cioè Berlusconi, che chiaramente del buon senso fa un uso politico, ma ripeto, gli altri nemmeno questo. E tuttavia vale la pena ricordarlo: le azioni berlusconiane sono solo un diversivo per evitare di affrontare i problemi veri che riguardano il futuro dell’Italia. E che, di legislatura in legislatura stanno esplodendo.

Stasera è nato il governo e domani giura. Durerà tanto più sarà in grado di interpretare gli interessi dell’Europa e degli USA. In barba a qualsiasi sovranità nazionale.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e studioso di storia, filosofia e argomenti correlati. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Hammerle Editori nel 2014 e con Historica Edizioni nel 2022.
** Se puoi sostenere il mio lavoro, comprami un libro **