L’opzione europeista, quella atlantica e quella cinese.

Europa
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Il governo gialloverde è stato eletto per due motivi, indotti dai media controllati dalla politica: il RDC e cacciare gli immigrati.

Campagne mediatiche potenti hanno inoculato negli italiani queste priorità.

Entrambe verranno deluse, non ci vuole molto a capirlo. I soldi non ci sono e gli immigrati servono.

La categoria linguistica dell’immigrato è stata creata dall’Occidente attraverso guerre, sperequazioni economiche, scambio ineguale.

Tuttavia, per affrontare questi tempi tumultuosi la classe dominante occidentale necessita di un nemico interno, gli immigrati, ma anche di uno esterno che di volta in volta può essere la Russia, la Cina, l’Islam, i “barconi dei negri” e via discorrendo.

Oggi come non mai il popolo risponde compatto, allineato e coperto e si omologa all’impero, sperando che da questa omologazione discendano lauti compensi. Non succederà!

Questo lo schema. In Europa si scontrano tre grosse linee politiche: quella atlantica, quella europea e quella cinese.

Quella atlantica, capitanata dagli USA, ha nella Nato il suo braccio armato e non disdegna accordi con l’orso russo per contrastare l’unione europea, la forza della Germania: non vogliono l’Europa unita a trazione tedesca, un concorrente troppo potente. Gli americani preferiscono tanti stati deboli con cui trattare singolarmente piuttosto che una potenza europea.

Quella europea accetta il predominio tedesco ed eventualmente auspica qualche modesta riforma nei rapporti fra gli Stati. Non vuole rimanere schiacciata tra gli USA e la Cina, vuole una politica di potenza per contenere l’urto dei 2 super-Stati.

Quella cinese tende all’allargamento della sfera d’influenza del paese orientale, adattandosi alle situazioni che si creano di volta in volta.

Ovviamente a tutto ciò manca un’alternativa per l’estrema debolezza del soggetto che dovrebbe portarla: i lavoratori, cioè coloro che per vivere devono lavorare.

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