L’Ermetismo, poesia dell’assoluto.

Mario Luzi
Vittorio Sereni, Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo, Mario Luzi, ermetismo, ermetico,

di Sergio Mauri

L’Ermetismo è stato un movimento poetico sviluppatosi nell’Italia degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso. Il termine Ermetismo fu coniato dal critico letterario Francesco Flora per sottolineare che le liriche erano scritte in un linguaggio oscuro, enigmatico e difficile. Questi poeti rinunciano a trattare temi concreti connessi alla vita politica e sociale, scegliendo di fare “poesia pura”, cioè una poesia che esprima intuitivamente il vero senso della realtà cogliendo aspetti come la solitudine, la disperazione e la mancanza di certezze dell’uomo moderno. Le caratteristiche di questa poesia sono:

  1. Una visione negativa della vita che l’uomo moderno vive con solitudine ed angoscia
  2. Che solo la poesia può restituirci l’essenza segreta della realtà, anche attraverso le verità depositate nel nostro inconscio
  3. Uno stile allusivo ed evocativo composto di metafore, sinestesie, analogie
  4. Il verso libero
  5. Giuseppe Ungaretti è il maggior poeta ermetico. Altri poeti significativi sono stati Vittorio Sereni, Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo, Mario Luzi, questi due ultimi solo per la prima fase della loro poetica. Anche Montale è influenzato dall’Ermetismo. Le poesie ermetiche esprimono spesso una situazione di attesa indefinita.

Da un’intervista TV del 1961, in Rai:

secondo Quasimodo Ungaretti insegnò a loro che dovevano guardarsi dal vizio della retorica e del sentimentalismo, dal vizio del futurismo. Ungaretti fu attratto da Leopardi e Mallarmé. Ebbe inoltre contatti con Apollinaire. Secondo Ungaretti la poesia è tale quando porta in sé un segreto.

Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e studioso di storia, filosofia e argomenti correlati. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Hammerle Editori nel 2014.
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