Il romanzo è narrato in prima persona da Maximilian Aue, un ex ufficiale nazista (dottore in Legge e membro delle SS) che, decenni dopo la guerra, vive una vita borghese e tranquilla in Francia. Il testo è presentato come le sue memorie. La narrazione ripercorre la carriera di Aue durante la Seconda Guerra Mondiale, dal suo coinvolgimento iniziale nelle Einsatzgruppen (squadre della morte mobili) sul Fronte Orientale, passando per le atrocità dell’Olocausto in Ucraina, la Battaglia di Stalingrado e la burocrazia del Terzo Reich, fino al crollo di Berlino.
Il titolo, Le Benevole, è un riferimento diretto alle Eumenidi (le “benevole” dee della vendetta) della mitologia greca, in particolare alla trilogia di Eschilo, suggerendo un tema di colpa ineludibile e persecuzione morale. Il romanzo è intriso di riferimenti letterari, filosofici e classici, utilizzati per esplorare le radici della violenza e del male.
Il romanzo ha suscitato un dibattito critico estremamente acceso. Tuttavia ha vinto il prestigioso Premio Goncourt e il Grand Prix du Roman de l’Académie Française nel 2006, diventando un bestseller mondiale. È stato sia lodato per la sua meticolosa ricerca storica e la sua ambizione letteraria (spesso paragonato a Guerra e Pace o Moby Dick per la sua vastità), sia aspramente criticato per l’uso eccessivo e disturbante della violenza, la prospettiva cinica del narratore e la sua presunta estetica del male.
Il valore letterario del libro è ampiamente riconosciuto, ma la sua lettura è unanimemente considerata difficile e impegnativa a causa della crudezza del contenuto e della prospettiva unica e moralmente ambigua del narratore.
Un libro che è consigliato leggere e che, in definitiva, possiamo interpretare in molti modi: una chiamata alle responsabilità di una parte politica, di un secolo particolarmente violento, un’ulteriore chiamata verso coloro che stavano dall’altra parte, verso gli oppositori, ma anche i “neutrali”. Una chiamata, infine, a tutti noi che siamo “umani, troppo umani” e lo manifestiamo soprattutto nel male.
