Jules Bonnot / 2.

Jules Bonnot
Jules Bonnot

Jules Bonnot ti ricorderanno per il nome che desti alla tua banda

per la macchina che usasti in rue Ordener

per l’unico modo che ti lasciarono per dire…”io esisto”.

La tua vita sarebbe rimasta uguale a tante altre di altri come te.

Uscire da Montbeliard, Francia, Inghilterra…magari Argentina.

Amavi le macchine, amavi le donne, la libertà.

Le pistole sarebbero diventate i tuoi avvocati difensori.

Delaunay, Dion-Buton le prime automobili, le tue automobili

in un mondo che la tecnica stava cambiando.

L’oscuro fascino della tecnica, del potere dell’uomo sulle cose e sui suoi simili.

 

Tua moglie ti lasciò per un figlio di puttana

che svendeva le vite degli operai

nel nome di una collaborazione tra ricchi e poveri

che tu non avevi mai conosciuto.

Non volevi piegarti in nessun caso.

La tua ultima chance

con Judith amore appassionato e senza domani.

Uccisero il tuo sogno ti tolsero tuo figlio

e diedero voce ai tuoi avvocati difensori.

Jules Bonnot, da Montbeliard a Choisy-le-Roi

Jules Bonnot, la strada di un uomo che sapeva di finire là

Jules Bonnot, epilogo di una vita senza mai piegarsi

Jules Bonnot, una Domenica d’Aprile per restare puri.

Mentre belle dame e gentiluomini

passeggiavano per le strade dei quartieri alti di Nancy

o forse di Le Havre o Parigi

vi condannarono ad un viaggio senza ritorno.

Eugene, Raymond, Elie, Andre…forse nessuno vi ricorderà

De Boe, Dettweiler, Bellonie, Poyer

Crozat de Fleury, Benard, Gauzy, Victor,

Rirette, Judith caro amore disperato.

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