Italo Svevo.

Italo Svevo
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di Sergio Mauri

  • Italo Svevo (Hector Schmitz) nasce a Trieste nel 1861.
  • Cultura mitteleuropea. Studia tra Trieste e Monaco.
  • Aderisce al Naturalismo in letteratura e al Socialismo in politica.
  • Commedie e racconti: Una lotta, L’assassinio di via Belpoggio, Un inetto (romanzo), Una vita (1892), Senilità (1898).
  • Periodo di silenzio letterario.
  • Psicoanalisi (Weiss).
  • Marginalizzazione di Trieste dopo l’Austria (vedi anche Basaglia in “La città di Zeno”).
  • Fa amicizia con Joyce, anch’egli emarginato dai circoli culturali.
  • Riprende l’avventura letteraria con la Coscienza di Zeno, in cui la nevrosi è protagonista.
  • Amicizia con Eugenio Montale.
  • Muore nel 1928 per i postumi di un incidente d’auto.

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  • Svevo o la borghesia che non sa o non vuole prender parte.
  • Cultura di Svevo: Positivismo, Darwinismo (evoluzione della specie), Schopenhauer (autoinganno), Nietzsche (critica della borghesia), Freud (lapsus, nevrosi).
  • La nevrosi è non-rassegnazione dell’individuo ai meccanismi della società. All’efficienza preferisce contrapporre il dilettantismo e l’inettitudine.
  • Incomprensione di Svevo.
  • Gli “autoinganni”.
  • Zeno narratore inattendibile, la “Coscienza” è “opera aperta” in cui il lettore deve collaborare alla ricerca del senso.
  • Con Zeno abbiamo il romanzo d’avanguardia in Italia.
  • Zeno è personaggio nuovo, ambiguo e problematico.
  • In Zeno la trama è per successione di temi-chiave (matrimonio, vizio del fumo).
  • Svevo è il meno italiano e il più europeo dei nostri scrittori.
  • Senilità: contrasto tra desiderio e repressione, fra spinta alle pulsioni e legge morale, tra principio di piacere e principio di realtà.
  • Zeno ha paura della malattia come problema di controllo sociale.
  • Edoardo Weiss si rifiuta di recensire Zeno perché senza fondamento scientifico. Oggi Weiss dovrebbe fare i conti con una scienza che deve rinnovarsi e vedere il rapporto culturale drammatico della commedia umana.
  • Antieroi borghesi schiacciati tra obblighi e aspirazioni, salute e malattia.
  • Pirandello e Svevo: due borghesie sconfitte che non sono in grado di decidere (ad esempio i Florio a Palermo).
  • Lo Schiaffo del padre. Parte del capitolo “La morte di mio padre”. Ostilità e conflitto col padre in senso psicanalitico, quindi problema edipico irrisolto. Inversione dei ruoli, chi comanda e forse opprime e chi no, chi ha autorità e chi no. Il padre disprezzava il figlio per il carattere troppo debole, ma aveva tuttavia cercato un contatto col figlio col gesto di alzare la mano, dal figlio frainteso. Un’ulteriore lettura può essere quella di vedere il padre come società passata legata alla religione e alla morale; e il figlio come la società moderna orientata al cambiamento e ad una nuova sensibilità interiore. Io ci vedo molte riflessioni, fraintendimenti, auto da fé.
Sergio Mauri
Autore Sergio Mauri Blogger e studioso di storia, filosofia e argomenti correlati. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Hammerle Editori nel 2014.
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