di Sergio Mauri
Se sei atterrato qui significa che ti interessi di Islam e di arte. Le due cose sono più legate di ciò che pensi, non solo sotto il profilo del focus che l’Islam ha verso le rappresentazioni sia del divino sia del profano, ma come visione artistica che ha delle ricadute generali e universali, che riguardano tutta la dimensione artistica espressa dall’uomo.
L’arte islamica è un’arte decorativa nel senso forte e nobile del termine. Essa non è, come diceva l’Occidente fin dal Rinascimento, un’arte minore relegata ad accessori insignificanti, mentre alle arti maggiori (pittura e scultura) vengono affidati i messaggi importanti, ma al contrario rappresenta il veicolo dei significati più preziosi che riguardano il sacro e il mistico.
Nell’arte islamica sono banditi la rappresentazione dell’infelicità e dello spessore corporale, fonte del tragico, mentre sono quasi integralmente votate all’esaltazione della felicità. La preoccupazione di proibire la realtà portatrice di ombre porta queste arti a utilizzare solo pochi colori puri e linee arabescate, ordinate in modo tale da rispettare scrupolosamente la bidimensionalità.
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