I comportamenti naturali esistono perché sono stati selezionati, soddisfano una fitness. I bisogni si incontrano, non sono sovrapponibili. Social ed esplosione della scrittura, ma anche della vanità.

Comportamenti umani, fitness evolutiva, Social media
Comportamenti umani, fitness evolutiva, Social media

Sviluppare questi concetti richiede di intrecciare la biologia evolutiva, la psicologia e l’analisi sociale e tecnologica.

I comportamenti naturali e la fitness evolutiva.

I comportamenti naturali (o innati) esistono e persistono all’interno di una specie perché sono stati selezionati nel corso dell’evoluzione in quanto soddisfano un criterio di fitness (idoneità riproduttiva).

  • Selezione naturale: questo meccanismo, cardine dell’evoluzione, favorisce i tratti (fisici o comportamentali) che aumentano la probabilità che un organismo sopravviva e si riproduca, trasmettendo i propri geni. Un comportamento che in passato ha offerto anche un piccolo vantaggio riproduttivo (la fitness) è stato mantenuto e diffuso nella popolazione.
  • Comportamento come adattamento: i comportamenti naturali sono visti come adattamenti. Ad esempio, la paura istintiva dei serpenti (ofidiofobia) o l’attaccamento infantile sono meccanismi che, nel nostro ambiente ancestrale, hanno aumentato le possibilità di sopravvivenza.
  • Il costo/beneficio: non tutti i comportamenti sono perfetti; la selezione naturale agisce sul compromesso tra costi e benefici. Un comportamento persiste finché il suo beneficio sulla fitness supera il costo energetico o il rischio associato.

I bisogni si incontrano, non sono sovrapponibili.

Questo concetto si riferisce alla natura delle interazioni umane (e biologiche) e alla soddisfazione dei bisogni.

  • Non-sovrapposizione: significa che i bisogni degli individui non sono identici o interscambiabili, ma complementari o distinti. Se due individui avessero bisogni totalmente sovrapponibili (volessero esattamente la stessa risorsa nello stesso modo), l’interazione sfocerebbe solo nella competizione.
  • L’incontro (complementarità): i bisogni e i desideri si incontrano e si realizzano al meglio attraverso la reciprocità e lo scambio. Le relazioni umane (dal baratto al legame affettivo) si basano sul fatto che A offre ciò di cui B ha bisogno, e viceversa.
    • Esempio biologico: la riproduzione sessuale richiede l’incontro di due metà biologiche distinte.
    • Esempio sociale: le persone cercano partner, amici o collaboratori che colmino le loro lacune (emotive, intellettuali o pratiche), non un’immagine speculare di sé stessi. L’incontro permette la specializzazione e la cooperazione, aumentando la fitness collettiva.

Social media: esplosione della scrittura e della vanità.

L’avvento dei social media ha creato un ambiente unico che ha amplificato esponenzialmente due fenomeni umani fondamentali, collegandoli direttamente ai concetti precedenti di comportamento selezionato e bisogni.

1. Esplosione della scrittura.

I social media (da Twitter/X a Instagram captions, ai post su Facebook) hanno innescato una proliferazione senza precedenti della produzione testuale e comunicativa da parte di non-professionisti:

  • democratizzazione dell’espressione: ogni individuo ha accesso istantaneo a un pubblico potenziale, superando i filtri editoriali e mediatici tradizionali.
  • velocità e brevità: si privilegia la comunicazione immediata, spesso breve e frammentata, che si adatta ai formati delle piattaforme. L’atto di scrivere diventa un’azione quotidiana e reattiva, non più meditativa.

2. Esplosione della vanità (bisogno di riconoscimento).

Questo punto è direttamente collegato alla nostra fitness sociale evolutiva, ovvero il bisogno di appartenenza e status sociale selezionato per la sopravvivenza nei gruppi.

  • Comportamento selezionato: gli esseri umani hanno un bisogno innato di riconoscimento (o validazione esterna). Nella nostra storia evolutiva, l’ottenimento di uno status elevato nel gruppo (essere “visti” e “approvati”) significava accesso preferenziale alle risorse e maggiore successo riproduttivo.
  • Social media come sistema di riconoscimento: le piattaforme hanno monetizzato e reso misurabile questo bisogno primario:
    • misurazione quantitativa: i “Mi piace” e i “Follower” trasformano il riconoscimento sociale in metriche immediate, agendo come una ricompensa biochimica (rilascio di dopamina) che rafforza il comportamento di “autopresentazione”.
    • La scrittura al servizio della vanità: gran parte della “scrittura” sui social è orientata alla performance dell’identità (il personal branding) o alla provocazione (il flaming), piuttosto che alla trasmissione disinteressata di informazioni o alla riflessione profonda. La scrittura diventa un veicolo per la vanità, ovvero un mezzo per ottimizzare la propria percezione e il proprio status all’interno della rete sociale.

Quindi, i social media rappresentano un esperimento evolutivo accelerato in cui i nostri bisogni selezionati (come il desiderio di riconoscimento e l’espressione) si scontrano con una tecnologia che li amplifica e li distorce, portando a una proliferazione comunicativa spesso guidata dalla ricerca di validazione esterna.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche e in Filosofia. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 con Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023 e con Amazon Kdp nel 2024 e 2025.