di Sergio Mauri
Nasce a Bosisio (CO) nel 1729 in una famiglia di modeste condizioni. La rendita che gli lascia la prozia è vincolata all’entrata del Parini in un ordine religioso. Diventa insegnante (precettore). Fa parte dell’Accademia dei trasformati che si occupava di classici, il suo capolavoro è il Giorno. Si tratta di un poema satirico sullo stile di vita dei nobili.
Parini vede la nobiltà del suo tempo come una classe sociale parassitaria che non produce nulla di utile per la comunità in cui vive. Il nobile è un nullafacente. Il Parini prospetta che la nobiltà si impieghi utilmente per il bene di tutti. Peraltro, egli non intende eliminare i nobili, ma solo riformarli.
La vergine cuccia. Il punto di vista che subentra è quello del poeta che si indigna per la punizione inflitta al servo. Il poeta condanna fermamente il fatto di aver eletto a idolo la cagnolina sul cui altare si sacrifica la vita di un uomo e della sua famiglia.
