Dare forma al sapere: la cultura tra interrogazione e indagine. Severino e Russell.

Emanuele Severino e Bertrand Russell
Emanuele Severino

Definire la cultura è un’impresa complessa, poiché il termine abbraccia un vasto spettro di significati che vanno dalle espressioni artistiche e intellettuali di una società al modo in cui l’uomo si relaziona con il mondo. Per coglierne l’essenza più profonda e dinamica, è utile mettere a confronto due prospettive filosofiche che ne evidenziano il carattere di incessante attività del pensiero: quella di Emanuele Severino e quella di Bertrand Russell. Entrambi i pensatori, pur con accenti diversi, identificano la cultura non come un deposito statico di nozioni, ma come un movimento di interrogazione che oltrepassa i confini del già noto e dell’ovvio.

In Severino la cultura è una possibilità di interrogazione radicale.Secondo la prospettiva del filosofo italiano Emanuele Severino, la cultura si definisce essenzialmente come la possibilità di farsi domande su qualsiasi cosa. Questa definizione affonda le radici nel suo progetto filosofico che mira a svelare la struttura eterna e necessaria della realtà.

Per Severino, l’atto del domandare è il gesto più fondamentale e radicale dell’essere umano. La cultura emerge non appena l’uomo si sottrae alla passiva accettazione del dato e inizia a mettere in discussione l’intero orizzonte dell’esistenza, comprese le sue fondamenta più intime e apparentemente immutabili.

  • Rifiuto dell’ovvio: la cultura non accetta il mondo come qualcosa di ovvio o naturale, ma lo interroga sul suo senso e sulla sua verità. È l’antidoto alla routine e all’abitudine che anestetizzano la coscienza.
  • Universalità del domandare: la “qualsiasi cosa” su cui ci si può interrogare include non solo gli oggetti della scienza o dell’arte, ma anche e soprattutto il pensiero stesso, il linguaggio e la tradizione. È un’interrogazione che investe l’intero Destino dell’Occidente e le sue credenze fondamentali, come quella del divenire e del nulla.
  • Atto di libertà: la possibilità di farsi domande è, per Severino, l’espressione massima della libertà e della dignità umana, l’unico vero modo per accedere alla dimensione autentica del sapere, al di là dell’opinione comune (doxa).

In sintesi, la cultura severiniana è l’attività di chi non smette di chiedersi “perché?” e “che cos’è?” di fronte a ogni fenomeno, mantenendo viva l’apertura al mistero (o alla verità necessaria) dell’essere.

Per Russell la cultura è indagine oltre i confini della scienza. Il filosofo e logico britannico Bertrand Russell offre una definizione di cultura che, pur partendo da una forte attenzione al metodo scientifico, si estende alle regioni inesplorate del sapere. Russell definisce la cultura come l’attività di indagare tutto ciò che non è stato indagato dalla scienza. Russell riconosce alla scienza il ruolo di conoscenza più affidabile e certa in grado di rispondere a domande specifiche attraverso il metodo empirico e la verifica. Tuttavia, egli è consapevole che esistono ampie zone dell’esperienza umana – come i valori, il significato della vita, le questioni morali ed estetiche – che la scienza non può o non deve affrontare con i suoi strumenti.

  • Il non-scientifico: Il campo della cultura, o filosofia in senso lato, è dunque lo spazio in cui la mente umana opera quando si confronta con le grandi incertezze e le domande aperte dell’esistenza, quei temi che restano al di fuori della verifica empirica.
  • Funzione critica e speculativa: La cultura mantiene viva la funzione speculativa del pensiero, esplorando ipotesi, formulando etiche e cercando un senso che vada oltre la mera descrizione dei fatti naturali. Essa non fornisce risposte definitive, ma offre un orizzonte in cui la ragione può spaziare liberamente.
  • Valore umanistico: per Russell, la cultura è strettamente legata all’educazione della mente e dello spirito. Indagare l’ignoto scientifico non è solo un esercizio intellettuale, ma la base per una vita vissuta in modo più consapevole e ricca di significato, liberata dai pregiudizi e dal dogmatismo.

Il contributo di Russell posiziona la cultura come una zona franca di esplorazione razionale che anticipa, affianca o semplicemente supera i limiti temporanei e metodologici della conoscenza scientifica.

Vi sono delle convergenze e delle divergenze. Mentre Severino vede la cultura come un’attività che mette in discussione l’intero impianto metafisico occidentale (il “tutto”), Russell la vede come un’attività che si concentra specificamente sul “non-tutto” lasciato in sospeso dalla scienza.

AspettoSeverinoRussell
Focus PrincipaleLa possibilità di farsi domande su qualsiasi cosa (il fondamento dell’Essere).Indagare tutto ciò che non è indagato dalla scienza (etica, valori, senso).
CarattereRadicale e metafisico (mirato a svelare la verità necessaria).Critico e speculativo (mirato a esplorare l’incerto).
FineAccesso alla verità dell’Essere e del Destino.Promozione di una vita consapevole e liberata dal dogma.

Nonostante le differenze, entrambi i filosofi concordano su un punto essenziale: la cultura è definita dal dinamismo dell’interrogazione. Non è ciò che si sa, ma ciò che si è disposti a non sapere e a cercare. Sia che si tratti di mettere in discussione il fondamento stesso dell’essere, sia che si tratti di esplorare le regioni lasciate in ombra dalla luce della scienza, la cultura rimane l’attività che eleva l’uomo dalla passività e lo rende protagonista del proprio pensiero. È, in ultima analisi, l’attitudine a non considerare nulla come definitivo, rendendo il sapere un percorso incessante e vitale.

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About the Author

Sergio Mauri
Blogger, autore. Perito in Sistemi Informativi Aziendali, musicista e compositore, Laurea in Discipline storiche e filosofiche e in Filosofia. Premio speciale al Concorso Claudia Ruggeri nel 2007; terzo posto al Premio Igor Slavich nel 2020. Ha pubblicato con Terra d'Ulivi nel 2007 e nel 2011, con Hammerle Editori nel 2013 e 2014, con PGreco nel 2015 con Historica Edizioni e Alcova Letteraria nel 2022 con Silele Edizioni (La Tela Nera) nel 2023 e con Amazon Kdp nel 2024 e 2025.