Lo “slittamento dall’essere al valore” attraverso la concezione cartesiana della sostanza si può interpretare come un passaggio metafisico in cui la sostanza, intesa da Cartesio come ciò che esiste in modo autonomo e non ha bisogno di altro per esistere, viene ripensata in relazione all’autonomia del valore.
Nella concezione cartesiana della sostanza Cartesio distingue tra due sostanze fondamentali: la res cogitans (sostanza pensante) e la res extensa (sostanza estesa, cioè la materia). La sostanza è per lui un modo dell’essere di un ente non è accessibile direttamente a noi; ciò che possiamo conoscere sono i suoi attributi, cioè ciò che esso manifesta, non l’essere in sé.
Vediamo ora lo slittamento dall’essere al valore. Nella filosofia dei valori, che si sviluppa in parte come reazione al materialismo e al nichilismo, si afferma che l’essere si identifica con il valore: esiste veramente ciò che vale; ciò che non vale tende a non essere o a non esistere. Questo implica una sorta di autonomia del valore rispetto all’essere tradizionalmente inteso come semplice esistenza ontologica. Il valore non è un accidente o una proprietà secondaria, ma ha una sua realtà autonoma e primaria, che può essere considerata metafisica.
Lo slittamento include la metafisica della sostanza e l’autonomia del valore. Lo slittamento consiste nel passare da una metafisica tradizionale della sostanza, centrata sull’essere come fondamento ontologico, a una metafisica in cui il valore assume un ruolo autonomo e fondamentale. La sostanza cartesiana, pur essendo un ente che esiste per sé, non è direttamente accessibile come essere, ma solo attraverso i suoi attributi, e in questo senso l’essere si manifesta in modo mediato. parallelamente, la filosofia dei valori propone che ciò che realmente conta e che fonda la realtà è il valore, che si autonomizza dall’essere in senso stretto, diventando esso stesso principio di realtà.
In sintesi, la concezione cartesiana della sostanza, che separa l’essere in termini di attributi e nega un accesso immediato all’essere in sé, apre la strada a una metafisica nella quale il valore non è più riducibile all’essere ma ne diventa un principio autonomo, dando così vita a uno “slittamento dall’essere al valore” e a una nuova forma di metafisica della sostanza centrata sull’autonomia del valore.
