Covid19, fine estate 2021.

Coronaviruses_004_lores
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La condizione psicofisica degli italiani non promette bene. I fronti contrapposti che si sono formati da inizio pandemia non comunicano e non riescono più a ragionare tra loro.

Tuttavia, da inizio pandemia sono successe un’infinità di cose, inclusa la riduzione del PIL, la scomparsa di una parte (per quanto contenuta) dell’apparato produttivo. Inoltre, ci sono stati come sempre molti morti dovuti a tumori e malattie cardiovascolari. Passati in silenzio. Morti dovuti, peraltro, a patologie per lo più causate dall’ambiente circostante e dagli stili di vita, su cui si sarebbe – eccome! – potuto intervenire. Ma qui ci sono dei conflitti d’interesse molto forti proprio da parte di quello Stato che gestisce alcuni mercati dell’avvelenamento globale (fumo, alcol, automobili, carburanti….). La priorità ce l’ha avuta il Covid.

Certamente chi detiene il potere, per quanto parzialmente gestito e in subordine alle grandi strutture internazionali, ha potuto leggere e comprendere le reazioni degli italiani a un evento inaspettato come il Covid. L’abilità del potere è stata tutta nello spostare la discussione sul Green Pass, mentre il paese presentava e sviluppava tutta una serie di problematicità e carenze. Leggere e poi capire, da parte degli addetti ai lavori, vuol dire poter usufruire di una mole di dati senza precedenti, che si sono raccolti attraverso mezzi telematici e sono stati utilizzati per profilare le persone, per inserirle in categorie ben definite in base agli stili di vita, alle azioni e reazioni durante quest’ultimo anno e mezzo di crisi. Questo al netto delle polemiche tra chi è favorevole e chi contrario all’introduzione della misura sul Green Pass.

Tuttavia in nodi vengono (inevitabilmente) al pettine e lo vediamo già da oggi, un inizio autunno all’insegna della protesta sociale, dove questioni legate ai decreti governativi si intrecciano con quelle legate al lavoro e alla vita sociale più in generale. In questi mesi si giocheranno molte carte che andranno a ridefinire i rapporti tra capitale e lavoro, Stato e cittadini, Imprese e consumatori.

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