di Sergio Mauri
Filosofo, economista e letterato. Di famiglia nobile, amico dei fratelli Verri e collaboratore de Il Caffè. È autore del famoso Dei delitti e delle pene, che ebbe successo sia in Italia che in Europa, suscitando vive polemiche. Rifacendosi alle idee umanitarie dell’Illuminismo francese propugnò con logica rigorosa ed eloquenza commossa l’abolizione della tortura e della pena di morte. Egli distingue tra reato e peccato e sostiene che la pena di morte sia necessaria solo in caso di guerra o di disordini sociali. Secondo lui l’ergastolo è più efficace.
Nelle Ricerche intorno alla natura dello stile cerca di dare alla dottrina retorica un fondamento psicologico. La sua prosa è spedita ed antiaccademica.
